“Il Covid ha indebolito il nostro sistema sanitario e sociale, penalizzato le famiglie e il mondo del lavoro. Basta pensare all’Astigiano che ha utilizzato 10 milioni di ore di cassa integrazione a fronte delle 300 mila del 2019 e alle tantissime realtà del settore agricolo e dell’accoglienza turistica che hanno fortemente patito. Per ricostruire e ripartire abbiamo bisogno di professionalità al servizio delle idee e delle imprese e Cia si è attrezzata per fare la sua parte”.
Alessandro Durando, presidente della Cia di Asti, ha presentato questa mattina in conferenza stampa, i progetti che l’organizzazione agricola ha avviato a livello nazionale e locale per favorire la ripartenza. Le formula proposta mette in campo nuovi servizi specializzati, digitale ma anche presidio del territorio con funzionari che visitano le aziende per offrire un supporto personalizzato.
E’ questo il modello con cui opererà il nuovo Sportello per la sicurezza alimentare e la legalità coordinato dal dr. Biagio Carillo, già comandante dei NAS di Alessandria, Asti e Cuneo.
“Supporteremo le aziende nella stesura dei manuali di autocontrollo per le normative igienico sanitarie (Haccp) – ha spiegato Carillo – abbiamo definito le linee guida valide per tutte le aziende agricole adeguate alle ultime modifiche in tema di controlli e con il nuovo regime sanzionatorio pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’11 marzo scorso”.
Con il supporto operativo di Sara La Vista, tecnologa alimentare, lo Sportello offre servizi specialistici, dalla tenuta dei registri di cantina alla corretta etichettatura, per arrivare alle procedure per l’esportazione. “L’obiettivo è aiutare gli agricoltori a concretizzare progetti e idee, aperture o modifiche dell’azienda, laboratori, autorizzazioni sanitarie. Andremo a casa degli imprenditori per offrire loro un servizio su misura”, ha sottolineato Sara La Vista.
“L’approccio personalizzato e umano è per noi un grande valore – ha aggiunto Alessandro Durando – in un momento in cui il territorio si impoverisce di servizi Cia ha nella direzione opposta
per ascoltare, consigliare e dare risposte concrete”.
Un’altra risposta arriva dal portale e-commerce dalcampoallatavola.it lanciato a livello nazionale da Cia con il supporto di JpMorgan, un grande progetto organizzativo, logistico e di comunicazione teso a creare nuovi sbocchi commerciali per le piccole imprese. Si guarda soprattutto all’incremento dei consumi agroalimentari a domicilio con picchi di ordinativi online e una sempre più alta richiesta di consegna dei prodotti a domicilio.
“Il Covid – ha proseguito Alessandro Durando – ha modificato i consumi e gli agricoltori devono necessariamente tenere conto di questo. Mentre il settore della carne piemontese ha patito duramente la chiusura del canale horeca, la Robiola di Roccaverano ha visto crescere la produzione di un 4% nel 2020 grazie agli acquisti delle famiglie. E’ il segnale che se riusciamo a coinvolgere e convincere il consumatore finale l’economia più ripartire”.
Anche gli agriturismi hanno dovuto reinventarsi. I contraccolpi del lockdown sono stati pesantissimi: perdite del 70% nel 2020 e Pasqua rovinata anche nel 2021. Ma con investimenti e nuove idee qualcosa si è fatto: le strutture hanno iniziato a utilizzare il campo, il belvedere, la vigna come sala da pranzo.
“Sono sempre di più i consumatori che vogliono andare oltre l’etichetta e sono curiosi di conoscere il produttore, capire come nascono cibi e tradizioni – annota Durando – l’agricoltore ha finalmente l’opportunità di farsi conoscere e contemporaneamente può diventare il narratore di una storia, di un patrimonio culturale e paesaggistico che grazie al suo lavoro si conserva e si valorizza”.
Da qui nasce il progetto di Agrifestival che Cia Asti proporrà per il secondo anno con una formula ancora più ricca: alla partnership con il Teatro degli Acerbi e Sistema Monferrato si aggiungeranno altre novità tra cui il circo in vigneto proposto dall’artista Milo Scotton con ArteMakia.
Turismo Verde, l’associazione Cia che raccoglie gli agriturismi, sotto la guida Franca Dino sta lavorando a nuove proposte per l’Astigiano: “Dopo il corso per operatori di fattorie didattiche – annuncia – faremo un percorso con Sistema Monferrato per acquisire maggiori competenze sul fronte del marketing e dell’accoglienza ai turisti stranieri. Stiamo lavorando per mettere le strutture in rete e offrire percorsi e proposte a diverse tipologie di turisti, con una forte attenzione alle famiglie e all’accessibilità per tutti”.
L’effetto Covid sul mondo del vino e i seminari specialistici con Dogane e ICQRF
Forte l’attenzione di Cia Asti per i temi del vino. “Due anni fa in questi giorni si raccontava il Vinitaly oggi si parla di zona rossa, un altro mondo”, ha commentato il direttore Marco Pippione.
Gli effetti del Covid sul mondo del vino hanno diversi risvolti. Se da una parte sono aumentati i consumi casalinghi (Ismea stima +8,3% per il vino e +7,4% per gli spumanti), dall’altra si è assistito ad un calo delle esportazioni (-2,2% dato Italia secondo le ultime rilevazioni Istat) e al crollo delle vendite nel canale horeca con una perdita complessiva in valore di circa 2 miliardi di euro per l’intero comparto. Per aiutare le imprese a districarsi nei meandri della burocrazia l’organizzazione agricola ha organizzato tre seminari on line con l’intervento delle istituzioni competenti e di esperti del settore, dall’Ufficio Dogane ai responsabili dell’ICQRF.
S’inizia martedì 23 marzo (ore 14 – 17) con l’incontro sul tema “Come spedire il vino all’estero”; si prosegue il 6 aprile con “Il vino & le sue regole”, si termina il 13 aprile con “Il vino & la sicurezza alimentare” a cura dello Sportello per la sicurezza alimentare e la legalità di Cia Asti.
E’ richiesta la prenotazione telefonando al numero 0141/1767510.