“Svolta green nel I Pilastro della Nuova Pac 2023-2027 con una nuova architettura verde basata su condizionalità rafforzata e ricchi eco-schemi volontari. Tuttavia, occorre sudarsi il sostegno, più di quanto avveniva in passato, facendo affidamento continuo alla consulenza aziendale”.

Così, sintetizza le misure della nuova Politica Agricola Comune 2023-27 il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia, dopo il workshop CAP-Ability Tour 2023 svoltosi giovedì 13 aprile al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti.

A relazionare in merito ai 5 Eco-schemi di riferimento, per uno stanziamento/anno complessivo di euro 886milioni, è stato Stefano Ciliberti dell’Università di Perugia.

Nel dettaglio, l’Eco-1 contempla la riduzione degli antibiotici finalizzata all’aumento del benessere animale e prevede l’adesione al sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale SQNBA con pascolamento.

L’Eco-2 è invece rivolta all’inerbimento delle colture arboree (permanenti e altre specie a rotazione rapida, gestione del suolo con inerbimento spontaneo o seminato, non lavorazioni interfila e limitazione uso di fitosanitari). Tra gli impegni è richiesto di: assicurare la copertura vegetale erbacea spontanea o seminativa nell’interfila tra il 15 settembre e il 15 maggio con copertura vegetale su almeno il 70% della superficie in oggetto; nessun diserbo chimico e nessuna lavorazione del terreno nell’interfila; gestire la copertura vegetale erbacea esclusivamente mediante operazioni meccaniche di sfalcio, trinciatura-sfibratura della vegetazione erbacea.

L’Eco-3 riguarda la salvaguardia degli olivi di particolare valore paesaggistico (superfici olivetate con densità 60-300 piante/ha) con impegno ad assicurare la potatura biennale delle chiome, divieto di bruciare in loco i residui di potatura e divieto di conversione in sistemi più intensivi.

L’Eco-4 si riferisce ai sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento con leguminose e foraggere o colture da rinnovo, divieto all’uso di prodotti fitosanitari e di diserbanti chimici su leguminose e foraggere e impegno all’avvicendamento, almeno biennale, inserendo nel ciclo di rotazione almeno una coltura miglioratrice proteica od oleaginosa o di rinnovo.

L’Eco-5, infine, interessa le misure specifiche per gli impollinatori, con l’impegno a non utilizzare diserbanti chimici e, durante la fioritura, neppure di fitosanitari.