Ancora una “nota di merito” per la Radioterapia dell’ospedale Cardinal Massaia.
La struttura diretta dalla dottoressa Maria Tessa è attualmente l’unico centro piemontese a utilizzare l’apparecchiatura “Therapax 300-Pantak” per il trattamento dei tumori superficiali della cute (basaliomi e tumori spinocellulari) e di alcune forme infiammatorio-degenerative osteoarticolari resistenti alle comuni terapie.
Con questa macchina, attiva all’ospedale cittadino dal 1994, è possibile assicurare sia la Plesioterapia (caratterizzata da energie bassissime per trattare i primi strati cutanei) sia la Roentgenterapia (contraddistinta da energie più elevate che possono raggiungere zone più profonde come le grandi articolazioni).
“Pur essendo riservata ad un gruppo di pazienti piuttosto ristretto – indica il primario Maria Tessa – la metodica conserva intatta la propria validità, anche di fronte alla sofisticazione tecnologica di altri apparecchi, proprio per la sua semplicità ed adattabilità alle situazioni più svariate: infatti nei pazienti molto anziani (spesso trattiamo soggetti fino ai 90 anni), o comunque con problemi di posizionamento, consente il trattamento sulla barella o sulla carrozzina, cosa che gli acceleratori moderni non permettono. E’ inoltre possibile, per alcune parti del corpo, concentrare le sedute in modo da spostare il paziente a giorni alterni o due sole volte alla settimana”.
Le prestazioni sono assicurate, oltre che agli astigiani, anche a pazienti di altre parti del Piemonte e della Valle d’Aosta. Il reparto tratta annualmente circa 50 pazienti, il cui numero, sfruttando appieno le potenzialità della macchina, potrebbe salire a un massimo di 70.
“Per quanto riguarda i tumori cutanei – spiega la dottoressa Tessa – la Plesioterapia consente di irradiare con basse energie solo i primi millimetri di tessuto, ottenendo un controllo della malattia e risparmiando nel contempo i tessuti sani sottostanti; questo fa sì che le lesioni superficiali possano scomparire senza lasciare esiti cicatriziali, anzi con un ottimo risultato estetico, e rende il trattamento particolarmente indicato per quelle sedi in cui l’asportazione chirurgica sarebbe problematica. Un’altra indicazione riguarda gli epiteliomi tolti in maniera incompleta, per perfezionare l’opera del dermatologo, oppure il ciclo di poche sedute di prevenzione dopo l’asportazione di cheloidi (proliferazioni anomale delle cicatrici chirurgiche, che si sviluppano in alcuni soggetti predisposti), per evitare che si riformino”.
Le malattie infiammatorie e degenerative soprattutto articolari, come la periartrite scapolo-omerale, possono invece essere trattate con la Roentgenterapia nei casi refrattari agli approcci tradizionali (terapia medica sistemica, infiltrazioni steroidee, terapia fisica di vario tipo). La percentuale di successo va dal 60 all’80%: ciò significa una riduzione significativa del dolore o la sua totale scomparsa.