Costruita agli inizi del 1600 come cappella campestre per proteggersi dalla peste, riedificata nel 1716 e ancora adesso nel cuore dei borghigiani, che con le offerte la curano e la tengono aperta: è lunga la storia della piccola chiesa di San Rocco, il santo a cui la popolazione chiese protezione, quattro secoli fa, per tenere lontana l’epidemia da Villafranca.

Nonostante i restauri del 1926 e 2004, l’umidità di risalita, problema già segnalato in un documento del 1828, è tornata a manifestarsi con inequivocabili segni di degrado sugli intonaci interni ed esterni e sulle finiture: nei giorni scorsi l’Amministrazione Comunale e l’Associazione Per San Rocco sono passate all’azione. Una domanda di contributo è stata inviata dal Comune, proprietario dell’immobile, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti: con una somma di poco inferiore ai cinquemila euro si punta ad avviare saggi stratigrafici, affidati a un restauratore specializzato, propedeutici al restauro e alla riqualificazione dell’edificio, che ha pareti intonacate, il soffitto decorato, la pavimentazione in pietra bianca e nera e conserva una statua lignea di San Rocco “pregevole e di rilevante interesse artistico”, testimonianza dell’epoca barocca.

“San Rocco è una borgata, a due passi dal centro, che mantiene vive le tradizioni grazie a un gruppo di sensibili cittadini – spiega il sindaco Anna Macchia – risanare la chiesa significa valorizzare l’intero nucleo abitativo e aggiungere un nuovo tassello al lavoro di riqualificazione che l’Amministrazione sta portando avanti nel centro storico”.

Il progetto di restauro e recupero consentirebbe di consegnare alla borgata uno spazio vivo (aperto tutto l’anno perché dotato, tra l’altro, di un nuovo impianto di riscaldamento) adatto sia per le funzioni religiose, che oggi si tengono da maggio a settembre, che per le iniziative culturali. L’ultima ideata è il concorso letterario “Conosco un posto nel mio cuore”, dedicato al professor Renato Bordone, che tra i luoghi amati ha sempre messo la borgata di San Rocco avanti a tutti: “Fresca nell’arietta del mattino/scivola senza parlare/da chiesa a chiesa!”, il verso di una sua poesia.

Il concorso, promosso da Associazione Per San Rocco e Biblioteca Civica Paolo Luotto con il patrocinio del Comune di Villafranca e dei Lions Club di Villanova, si aprirà il 1° marzo e resterà aperto fino al 30 aprile per ricevere racconti e poesie inediti sul posto del cuore reale o immaginario (info: www.comune.villafrancadasti.at.it.).

Ma non è questa la sola iniziativa che vedrà impegnata quest’anno l’Associazione Per San Rocco, costituita da volontari: “Abbiamo in programma – conferma la presidente Patrizia Grosso – approfondimenti sulla figura di San Rocco, il suo culto e la diffusione delle chiese a lui dedicate, passeggiate per studiare la stretta relazioni tra alcune chiese medievali dell’Astigiano e il paesaggio circostante e incontri con studenti universitari e giovani professionisti, che hanno legami con la borgata o il paese, per esporre o promuovere tesi di laurea su Villafranca e i suoi dintorni”.

In Municipio e a San Rocco, intanto, restano un interrogativo e una speranza: e se le indagini stratigrafiche, progetto curato dallo Studio Form_A Architetti Associati di Asti, evidenziassero la presenza di eventuali policromie sotto a quelle visibili? Sarebbe una sorpresa.