Finalmente anche l’ultimo ostacolo è stato superato: il Consiglio regionale ha approvato nella seduta del 20 aprile la legge per il WI-FI libero. Il Piemonte, prima regione in Italia, si dota di una legge moderna e all’avanguardia. Altrettanto moderno e democratico è stato l’iter di consultazioni avviato nei mesi precedenti per riuscire a raccogliere le esigenze di tutti i più importanti esponenti del mondo accademico, delle pubbliche amministrazioni e delle aziende, per riuscire a racchiudere all’interno della legge tutti gli interessi in gioco.
La legge, oltre a portare la connettività in Piemonte a livello delle altre maggiori regioni e nazioni europee, promuove lo sviluppo e la diffusione della banda larga, un formidabile strumento di crescita economica. I rapporti più autorevoli su scala europea vedono l’Italia negli ultimi posti delle classifiche relative all’accessibilità e alla velocità dei servizi telematici. La cittadinanza digitale è ormai uno dei diritti fondamentali della persona, come già riconosciuto nelle dichiarazioni del Parlamento europeo e del Consiglio europeo e sostenuto in diverse occasioni da Stefano Rodotà.
La rete non costituisce più  solo uno strumento di comunicazione, ma si sta sempre più modellando verso una delle principali fonti di conoscenza. Pertanto una fruizione limitata comporta, nella collettività, una discriminazione sul piano sociale, culturale ed economico.
Il promotore di questa proposta di legge, Roberto Placido del Partito Democratico, scrive sul suo blog personale: “Sono fermamente convinto che sia necessario intervenire per rimuovere gli ostacoli che non permettono ai cittadini di utilizzare Internet con connessione gratuita”.
La nuova legge prevede l’erogazione di contributi e voucher ai soggetti che offrono a terzi un servizio di accesso Wi-Fi, l’installazione di access-point pubblici ad accesso gratuito presso ogni sede della Regione e la promozione della conoscenza dei servizi di accesso Wi-Fi gratuiti.
Stefano Leucci