Folta e attenta partecipazione per il convegno organizzato dal Club Soroptimist International di Asti, in collaborazione dell’associazione astigiana Mani Colorate, che si è svolto martedì pomeriggio nell’aula magna del polo Uni-Astiss.
Sono quasi 140 i partecipanti (insegnanti e professionisti) che hanno ascoltato le “esperienze di campo nell’Astigiano” legate alla percezione del fenomeno della violenza di genere, al riscontro e ai percorsi per la costruzione della cultura del rispetto tra i giovani della nostra città.
Moderate dalla dirigente del Liceo Vercelli, Cristina Trotta, nel doppio ruolo anche di “padrona di casa” in quanto presidente del Soroptimist astigiano, si sono alternate al microfono Laura Nosenzo, ideatrice del progetto SOS Donna, ormai radicato sul territorio, che “non fornisce ma orienta le vittime di violenza di genere – ha affermato Nosenzo – attraverso i servizi” a disposizione nella situazione locale; la pedagogista e counselor Elisa Lupano, che ha illustrato i risultati dei questionari rivolti agli studenti astigiani sulla reale percezione della gravità del problema della violenza di genere (con esiti confortanti); la ginecologa Daniela Timon, che ha fornito la prospettiva medico-terapeutica di questa emergenza sociale e culturale, e, infine, Francesca Maccario, il legale del Centro antiviolenza Orecchio di Venere, attivo da tempo nella nostra città, che si è soffermata sui risvolti legali della violenza e sulla sua attività di avvocatura nel centro stesso.
É stata altresì l’occasione per osservare la mostra, curata da Mani Colorate e progetto SOS Donna, “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”, dove grafica a effetto, cifre che mettono a nudo la necessità dell’intervento e della consapevolezza di tutti e frasi, tanto ricorrenti quanto violente, forniscono una chiara comprensione della complessità di questo inveterato problema.