E’ stato Ernesto Olivero (martedì 26 aprile al teatro Alfieri)  a concludere il percorso d’approfondimento ideato dalla Fondazione Giovanni Goria che ha coinvolto, nei suoi quattro incontri, circa 700 ragazzi. Il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, ha incontrato al Teatro Alfieri  gli studenti delle scuole secondarie astigiane sul tema: “La geografia umana vista da vicino”. Il nostro è un mondo che si sposta e che muta in fretta. Un mondo che Ernesto Olivero, poco più che ventenne, aveva intenzione di cambiare. Il confronto con chi non possedeva nulla e la fiducia che alcuni giovani gli accordarono, hanno fatto da innesco a un progetto che è cresciuto nel tempo e che oggi si chiama Arsenale della Pace. Olivero ha offerto ai ragazzi la sua storia. Là dove sono state forgiate buona parte delle armi utilizzate nelle due guerre mondiali, è sorto un “laboratorio” di convivenza e dialogo , di formazione dei giovani, di accoglienza dei più disagiati. Si tratta di una sorta di monastero metropolitano, che ha scelto di restare aperto 24 ore su 24, per accogliere uomini e donne che cercano aiuto. Come si varca la soglia dell’Arsenale, si nota bene la frase: “La bontà è disarmante” è di questo che Ernesto Olivero ha parlato con i ragazzi, supportato anche dai video realizzati dal Sermig, che hanno presentato non solo la realtà dell’Arsenale, ma anche le reazioni di alcuni ragazzi intervistati sul tema “Che cosa potete fare voi per migliorare le cose?”. La splendida voce di Marco ha poi cantato la canzone “mamma mia”, scritta proprio da Olivero, una notte in cui una carretta del mare si rovesciò al largo del mare si Sicilia, causando una delle ormai tante tragedie del mare. Un’esperienza forte, a tratti toccante, che ha lasciato i ragazzi interessati, coinvolti, a volte commossi. I numeri  dell’arsenale hanno lasciato i ragazzi stupefatti. Serve infatti 4000 pasti al giorno e offre 2000 posti letto. Dopo avere risposto alle domande, la promessa di rivedersi all’arsenale ha concluso l’incontro. “Faremo insieme un pranzo dei popoli” ha detto Olivero “ci divideremo per Paesi e vedrete quanti saremo a mangiare un pugnetto di riso, rispetto ad altri che ne avranno a disposizione 3 kg”. Dopo questa esperienza diretta e dopo l’acquisizione di una consapevolezza diversa, probabilmente si penserà di più al prossimo con più attenzione anche agli sprechi. Si conclude così il terzo percorso di approfondimento che la Fondazione Giovanni Goria ha realizzato per gli studenti, con l’obiettivo per il prossimo anno di proporre sempre di più un coinvolgimento attivo dei ragazzi e dei loro insegnanti . Per rispondere realmente alle esigenze di approfondimento percepite dalla scuola come necessarie.