La giunta comunale ha ritirato la candidatura per la realizzazione di un polo scolastico innovativo al Fontanino. La struttura sarebbe dovuta sorgere su un’area verde di via Rosa, nei pressi della scuola Mazzarello, e avrebbe dovuto accogliere i bambini provenienti dalle scuole del Boschetto dei Partigiani, della Rio Crosio e della sezione distaccata della scuola Pascoli. Si doveva trattare di un edificio ad alta tecnologia, con sette sezioni della materna e un nido per l’infanzia, il tutto al costo di 3 milioni di euro. Tale progetto fu approvato dalla Regione Piemonte e Asti si classificò terza, dopo Acqui e Torino, nel bando “Poli Innovativi per l’infanzia”, con il quale si intendeva favorire l’aggregazione di sedi scolastiche già esistenti in nuove strutture, sicure dal punto di vista strutturale e sotto il profilo antisismico, utilizzando criteri di edilizia sostenibile. Ad Asti sarebbe andata una ingente somma, messa a disposizione dall’Inail, Istituto nazionale assicurazione e infortuni sul lavoro, grazie a quanto previsto dal decreto D.lgs 65/2017 attuativo del provvedimento “Buona scuola”. Tale iniziativa venne fortemente criticata dalla minoranza e in particolare dal capogruppo dei 5 Stelle Massimo Cerruti che vedeva il progetto come una nuova occasione per consumare altro suolo pubblico destinato a verde, gioco e sport, invece di recuperare uno dei tanti contenitori vuoti della città, abbandonati e degradati, come il vecchio ospedale o l’ex maternità.
Ora invece la notizia del ritiro della candidatura. Il progetto del polo scolastico sarebbe troppo costoso e la cifra non basterebbe a coprire le spese di progettazione, bonifica e allestimento della struttura. Inoltre il valore del terreno che sarebbe stato venduto all’Inail è stato stimato meno di quanto previsto e non v’è chiarezza anche sugli accordi che si sarebbero presi tra Comune, Provveditorato e Inail rispetto alla gestione dell’immobile. Alla luce di tutto ciò, la giunta comunale ha preferito ritirare la candidatura e concentrarsi su altri filoni di finanziamento per l’edilizia scolastica che negli ultimi anni hanno permesso di ristrutturare e adeguare alla normativa della sicurezza numerose scuole del capoluogo.
Dal canto suo, Massimo Cerruti esprime la sua soddisfazione nel veder, anche se dopo tre anni, accolte le rimostranze fatte in sede di consiglio nel 2017.

Laura Avidano