LA PELLE CHE ABITO
Regia: Pedro Almodóvar
Interpreti: Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Blanca Suárez.
Attento, preciso, morboso, Antonio Banderas interpreta un chirurgo plastico di chiara fama, che conduce esperimenti su una cavia umana nell’intento di ottenere un tipo di pelle transgenica resistente al fuoco e a ogni sorta di lesione. Il tester è una giovane donna vestita di una guaina elasticizzata e tenuta prigioniera nella lussuosa villa del medico madrileno. Ma da dove viene questa ragazza e quali drammi del passato tormentano il suo carceriere? Liberamente ispirato al noir “Tarantola” di Thierry Jonquet, il film svela per gradi i suoi lati oscuri, lasciando emergere antichi rancori e vendette perverse attraverso flashback innestati ad arte e immersi in atmosfere talvolta tese al thriller, altre allusive a un horror mai veramente espletato. Mai visto un Almodóvar così asettico e trattenuto nel raccontare passioni e sentimenti. La consueta esuberanza della messa in scena cede il posto alle simmetrie visive e a un’elegante ricerca estetica, conservando però intatti lo spirito grottesco e il gusto per la provocazione che da sempre contraddistinguono la sua filmografia. Un’opera sinuosa e ben levigata, come la pelle di cui parla, ma avvolta a un corpo freddo e senza anima.

L’ULTIMO TERRESTRE
Regia: Gianni Pacinotti
Interpreti: Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Roberto Herlitzka, Teco Celio
Fantascienza made in Italy. “L’ultimo terrestre” è il curioso e sperimentale esordio dietro la macchina da presa del fumettista pisano Gipi. Una storia di attese, solitudine e riscatto che passa attraverso il pacifico sbarco sulla terra di una civiltà aliena. Luca fa il cameriere in una sala da bingo. Mite e taciturno, coltiva sin dall’infanzia una pessima opinione riguardo alle donne e spia di nascosto la sua vicina di casa senza trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Attorno a lui il mondo si prepara con indifferenza all’avvento degli extraterrestri. Ispirato alla graphic novel di Giacomo Monti (“Nessuno mi farà del male”), il film è surreale, bizzarro sino all’inverosimile eppure dalla morale attualissima: un omaggio all’alieno che è in tutti noi. Peccato quindi non riuscire a credergli fino in fondo.

DRIVE
Regia: Nicolas Winding Refn.
Interpreti: Ryan Gosling, Carey Mulligan, Bryan Cranston, Albert Brooks, Ron Perlman
Palma d’Oro per la miglior regia all’ultimo Festival di Cannes, “Drive”racconta la storia di un autista di Los Angeles che di giorno fa lo stuntman ad Hollywood e di notte guida le auto in fuga dalle rapine. Una sorta di De Niro di nuova generazione, schivo, solitario e all’apparenza imperturbabile come il celebre taxi driver. Un giorno, però, il ragazzo si innamora della sua vicina di casa, una bella e giovane madre che, dopo il ritorno del marito appena uscito di galera, si ritrova suo malgrado invischiata in loschi affari criminali. L’incontro con la donna e il suo bambino lo porterà a dover difendere quanto ora ha di più caro, costi quel che costi. Ispirandosi al romanzo omonimo di James Sallis, il regista danese Winding Refn rilegge il genere noir in chiave innovativa, alternando l’incalzante tensione emotiva ad esplosivi momenti di violenza e azione, il tutto senza rinunciare a venature di romanticismo e tenerezza.