LAST NIGHT
Regia: Massy Tadjedin
Interpreti: Keira Knightley, Sam Worthington, Guillaume Canet, Eva Mendes, Daniel Eric Gold
New York. Una giovane coppia, bella, innamorata e benestante, viene messa alla prova, nell’arco di una sola notte, da ogni forma di seduzione e tentazione. Marito e moglie, d’un tratto distanti per lavoro, saranno costretti a confrontarsi con scelte che non avrebbero mai pensato di dover fare: lui affascinato da un’avvenente collega, lei turbata dall’incontro con un amore del passato. Il film, diretto dalla regista irano-americana Massy Tadjedin e interpretato da attori del calibro di Sam Worthington, Keira Knightley, Eva Mendes e Guillaume Canet, esplora, sulla falsa riga di “Closer” di Mike Nichols, le zone d’ombra dell’infedeltà e il labile confine tra fiducia e inganno. Costruita su due piani paralleli, la trama delinea due diverse storie di passone e tradimento lasciando ai capricci della sorte gran parte della responsabilità.

POTICHE LA BELLA STATUINA
Regia: François Ozon
Interpreti: Catherine Deneuve, Gérard Depardieu, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godrèche
“Potiche” in francese significa grosso vaso o bella statuina, e si utilizza anche per indicare una donna che vive all’ombra del marito. Come accade a Catherine Deneuve all’inizio di questo film, in cui veste i panni di una casalinga borghese degli anni ’70, moglie del proprietario di un’importante fabbrica di ombrelli. Quando il coniuge-manager (Fabrice Luchini) viene sequestrato dai dipendenti durante una protesta sindacale, Suzanne intercede per il rilascio e fa sbollire lo sciopero. Tornato a casa infartato, l’industriale sarà costretto a passare il timone dell’azienda alla svagata moglie, che otterrà così non soltanto l’occasione per dimostrare il suo valore in ambito professionale, ma anche l’opportunità di incontrare un ex amante ora capo operaio dell’opposizione (Gérard Depardieu). François Ozon dirige una brillante commedia degli equivoci, spruzzata di melodramma e arricchita da simpatici personaggi di contorno, che celebra l’inarrestabile emancipazione di una donna, capace di affermare se stessa sbaragliando recinti, pregiudizi e convenzioni sociali.