La stagione dell’Alfieri arriva al clou e ci propone un altro spettacolo di alto livello.

Martedì prossimo 15 marzo alle 21 arriva uno dei protagonisti più attesi, Enzo Decaro che porterà in scena “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo. 

Si tratta di una tragedia tutta da ridere, popolata da caratteri dai nomi improbabili, versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista è l’avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, che vive nell’incubo di essere vittima di iettatura, vede segni funesti ovunque e il suo atteggiamento mette in difficoltà le persone che gli stanno intorno. 

Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière.

La storia è stata ambientata dal regista Leo Muscato “in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona”.

Abbiamo la fortuna di incontrare il mattatore assoluto della commedia il grande enzo decaro che tra una prova e l’altra ci concede alcuni minuti del suo prezioso tempo.

Ci parli del personaggio dell’avaro protagonista di “Non è vero ma ci credo” che lei interpreta…

Ci tengo a sottolineare che quest’opera nasce nel periodo più facondo dei De Filippo, che sono stati una minera inesauribile per il teatro italiano.  Naturalmente abbiamo assisitito a numerosi variazioni ed edizioni della commedia, ma il tema trattato rimane di grande attualità. Il protagonista, è lo stereotipo di chi si affida ciecamente a qualcosa e soprattutto a qualsiasi pseudo-verità assoluta con conseguenze nefaste. Ma anche per lui ci sarà la possibilità di redimersi… la struttura è quella della tragedia, ma in realtà si tratta di una “pièce” tragicomica con una serie di gags esilaranti e di personaggi irresistibili che coinvolgeranno il pubblico facendolo divertire.

Che cosa ha significato per Lei…il poter tornare in scena?

Effettivamente stiamo riproponendo le date che erano programmate per il 2019. 

Per chi fa il nostro mestiere, tornare a calcare le scene è stata una panacea. Ma ci accorgiamo che il desiderio del pubblico era lo stesso, tornare ad incontrarsi, sentire il calore della gente ha un valore incommensurabile. Dopo tutta la frustrazione subita nei mesi scorsi, sentiamo ancora di più il senso del privilegio di poter mantenere il teatro come luogo di crescita, di interazione e di benessere interiore.

Quando si parla con Enzo Decaro non ci si può dimenticare della “Smorfia”…

Proprio in questi giorni sul web sta imperversando uno sketch dell’epoca…purtroppo attualissimo…con Massimo Troisi che viene mandato in guerra…mi sono emozionato nel rivederlo. Ogni volta che parlo di quel periodo…di Massimo…mi assale la nostalgia e mi commuovo sempre…

Sono stati anni bellissimi in cui tre giovani alle prime armi portavano in scena, con una certa discontinuità col teatro tradizionale, certe riflessioni sul disagio, sull’abuso di potere e sulle ingiustizie sociali. Tutti temi attuali, ora come allora…

Gli ultimi biglietti disponibili (22 euro platea, barcacce, palchi; 17 euro loggione) si trovano sia online su www.bigliettoveloce.it e www.allive.it che alla cassa del Teatro Alfieri, aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 17. Ingresso con Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2 come da normative vigenti. Per informazioni e prenotazioni: 0141.399057-399040 www.teatroalfieriasti.it 

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 11 marzo 2022

Massimo Allario