Bagno di folla per Matteo Piano, il pallavolista astigiano classe 1990 (una leva davvero molto fortunata, sportivamente parlando) che ha conquistato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio. In una Sala Pastrone troppo piccola per la circostanza (ma non si poteva scegliere uno spazio più capiente?), Matteo ha incontrato le personalità cittadine ma, soprattutto, i suoi amici. I ragazzi dell’oratorio e del Comitato Palio San Pietro e i giovani della pallavolo.

Matteo è stato simpaticissimo, come al solito. Non ha deluso le aspettative di fans e giornalisti rispondendo con la sua proverbiale semplicità a tutte le domande, anche a quelle più “complicate” (ad esempio sul suo rapporto con la fede). Ha strappato applausi a scena aperta, in modo particolare quando ha detto che “Asti è la città più bella del mondo e lui la vende al mondo come tale” e che “non è vero che gli astigiani non sono calorosi, bisogna solo coinvolgerli”. Parecchio emozionato all’inizio della cerimonia (davvero strano da parte di uno sportivo abituato a palcoscenici ben più prestigiosi della Sala Pastrone), Piano si è sciolto man mano che i minuti passavano. La cerimonia è stata guidata dall’assessore comunale allo Sport Beppe Basso, anche lui emozionato. Erano presenti tutte le massime autorità cittadine e i rappresentanti di Provincia, Regione e Coni. Tutti hanno consegnato a Matteo Piano un riconoscimento. E per Matteo sabato 3 settembre è stato un po’ come Natale, con il tavolo pieno di regali.

Al termine sono saliti sul palco anche i genitori di Matteo ed è stato suonato l’Inno di Mameli. Roba da pelle d’oca. L’argento di Matteo Piano vale quanto un oro per Asti sportiva.