L’Asti Garage ha ottenuto la quarta promozione di fila, ieri, mercoledì, con una giornata d’anticipo come successo già l’anno scorso. Per essere sicura della promozione in A1 di calcio a 5 l’Asti doveva vincere contro l’Imola, squadra penultima in classifica e già matematicamente retrocessa. Non è stato, quindi, difficile per gli uomini di mister Tabbia chiudere la pratica promozione con una vittoria schiacciante per 9-1 contro avversari senza ambizioni né motivazioni particolari. Quando il risultato ormai era al sicuro Sergio Tabbia ha concesso qualche minuto anche a chi di solito ha meno spazio a propria disposizione: nel secondo tempo sono entrati in campo Fulvio Gallo, il giovane portiere Benito Cuttano e Gioele Cannella, autore del suo primo gol con la maglia dell’Asti Garage. La squadra di Imola si è presentata al Palasanquirico con soli otto giocatori, in apparenza tutt’altro che esperti, che già prima del fischio d’inizio si complimentavano con i padroni di casa. Forse è anche questo il motivo per il quale i festeggiamenti erano molto più sentiti dopo il pareggio ottenuto a Spoleto, risultato che poneva l’Asti in una situazione molto vantaggiosa rispetto alle concorrenti per la prima posizione in classifica. Eppure i nero-arancio al termine del girone di andata si trovavano quinti in classifica ed esclusi dalla Coppa Italia per gli scontri diretti a sfavore contro il Gruppo Fassina. Una situazione che non lasciava immaginare una promozione ottenuta con una giornata d’anticipo ma annunciata come minimo da una settimana. La squadra, nonostante tutte le difficoltà incontrate per ambientarsi in questo nuovo campionato (la prima partita vinta sul campo e persa a tavolino) e il cambiamento radicale del quintetto titolare rispetto all’anno scorso, è riuscita in una rimonta inaspettata che ha il sapore dell’impresa. Domenica la trasferta a Verona sarà solo una formalità e già si pensa con apprensione ai nuovi lavori che bisognerà attuare in collaborazione con il Comune di Asti per ampliare il Palasanquirico, troppo piccolo per ospitare il campionato di A1. In caso contrario per evitare di ripartire dalla serie D e compromettere così tutti i risultati positivi ottenuti in questi cinque anni, la società astigiana dovrà giocare le partite casalinghe in un palazzetto più capiente fuori Asti. Filippo Rovani