Uno dei protagonisti del 2011 astigiano sul fronte della cultura è stato senza dubbio Massimo Cotto. Il giornalista e scrittore, nell’arco di pochi mesi, tra le sue molteplici attività è riuscito a mettere a segno due successi teatrali: il primo, “All’ombra dell’ultimo sole”, musical dedicato alla figura di Fabrizio De Andrè, dopo il debutto ad Asti Teatro ha fatto registrare un mese di tutto esaurito al teatro Menotti di Milano; il secondo, “Chelsea Hotel”, è un concerto-spettacolo che vede Cotto nel ruolo di “narratore”, affiancato sul palco dal cantante dei La Crus Mauro Ermanno Giovanardi e dal polistrumentista astigiano Matteo Curallo. Molti i nuovi progetti per il 2012, a partire dal concerto benefico “Passaggi di tempo” in scena al teatro Alfieri di Asti venerdì 13 gennaio e la nuova rassegna “Visionaria” a Nizza.
Ti aspettavi un tale successo per “All’ombra dell’ultimo sole”?
Abbiamo rischiato. Il nome di Fabrizio può essere un incredibile volano, ma anche un boomerang. La gente si è incuriosita, è venuta a vederci e ci ha premiati. Confesso che ero preoccupato, avere un spettacolo in cartellone per un mese in una città come Milano può risultare difficile, e invece abbiamo sempre riempito la sala, anche grazie al passaparola. Abbiamo raggiunto i 4.500 biglietti staccati, cosa non facile di questi tempi. Rispetto alla versione presentata ad Asti Teatro ho apportato qualche cambiamento, rendendo la storia più fruibile. Insieme al regista Emilio Russo abbiamo deciso di proporlo ai festival estivi, forti anche delle belle recensioni che stanno uscendo.
Il 13 gennaio al teatro Alfieri si terrà un evento a favore dell’AISLA al quale hai collaborato. Di cosa si tratta?
È un concerto realizzato in collaborazione con Enrico Bellati e l’Orchestra Sinfonica di Asti. L’ho chiamato “Passaggi di tempo” perché il tempo è la principale ossessione degli artisti, l’unica cosa che non riescono a sconfiggere o controllare. Ho scelto dieci canzoni di grandi nomi, da Battiato a Vecchioni, legate a questo tema, e saranno cantate da altrettanti artisti, astigiani e non, come Danilo Sacco, Danilo Amerio, Matteo Curallo, Elisa Casile, Elena Maro, Paola Tomalino e altri. Sarà un’occasione per divertirsi e fare del bene. Sul palco ci sarò anche io, per raccontare le storie dietro le canzoni. Ormai ci ho preso gusto… .
Come nasce l’idea di “Visionaria”?
La rassegna, che partirà il 14 gennaio con “Il suonatore Jones”, è fatta per amore, con un budget praticamente inesistente. Con Alessio e Marcello abbiamo provato a fare del teatro di confine, e in questo ci ha aiutato la disponibilità degli artisti. Vittorio De Scalzi dei New Trolls sarà il protagonista del primo appuntamento. Con lui ho già lavorato per uno spettacolo sulla musica dei New Trolls, “Quella carezza della sera”, ma qui avremo un approccio completamente diverso. Anche Alberto Fortis è stato molto disponibile, e nel suo spettacolo ci porterà la luce e l’ombra, gli opposti che hanno caratterizzato la sua produzione.
Potete leggere l’intervista integrale sul numero della Gazzetta ora in edicola.
Alexander Macinante