Attore americano, classe 1984, Anthony Sisco è il protagonista cupo e misterioso di Mr. Doyle il cortometraggio firmato da Officine Kaplan in finale nella sezione “Spazio Torino” della ventinovesima edizione del Torino Film Festival. Un avventura cominciata l’anno scorso quando l’attore, formatosi al Living Theatre di New York, è sbarcato ad Asti.
Perché hai deciso di collaborare al corto di Alessio Mattia e Paolo Gonella?
Ho deciso di lavorare con loro perché ho trovato in Alessio Mattia, Paolo Gonella, Marcello Ferraris e Alice Pareschi (i fondatori di Officine Kaplan ndr) la passione per il cinema e la volontà di raccontare storie. Avevo da poco lasciato il Living Theatre ed ero esausto, volevo venire in Italia per scaricare la tensione e perdermi un po’ nel paese originario dei miei genitori, ho trovato grandi stimoli e molte fonti di ispirazione.
Spiegaci il significato di Mr. Doyle il personaggio che da il nome al corto.
Mr. Doyle per me è il doloroso punto di rottura di un artista. Nessuno sa da cosa stia scappando, se sia una vittima o un carnefice, se fugga da un amore finito o mai cominciato, sicuramente dalla perdita di una persona importante. Doyle è alla ricerca di una morte metaforica e di un nuovo inizio. Non è stato difficile interpretare il suo monologo, stavo vivendo in qualche modo il suo stesso percorso.
Che emozione hai provato quando hai saputo di essere in finale al Torino Film Festival?
Ad essere sincero sento un po’ la distanza, vivo a Los Angeles ora, in un ambiente completamente diverso, so di essere insieme ai miei amici in una finale importante ma non mi rendo conto di quello che stia succedendo al Torino Film Festival. Aspetto le loro news, certo mi piacerebbe assistere alla Premiere, per me, per la mia famiglia, perché sono orgoglioso di quel che abbiamo creato insieme.
L’appuntamento con la prima di Mr.Doyle è questa sera, venerdì, alle 22.15, al cinema Reposi di via XX settembre a Torino.