Parte oggi, sabato, da Asti, il tour dello spettacolo “Solo. The Legend of quick-change” di Arturo Brachetti. Giunto alla sua quinta stagione, già applaudito da oltre 450mila spettatori in 400 repliche nel mondo, il grande “one-man-show” promette un viaggio nella storia artistica del celebre trasformista torinese, tra le discipline in cui Brachetti eccelle: grandi classici come le ombre cinesi, il mimo e la “chapeaugraphie”, e sorprendenti novità come la poetica “sand painting” e il magnetico raggio laser. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping permette di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori in questo spettacolo che Brachetti definisce “pieno di sorprese, una ogni 30 secondi per circa 90 minuti”.

Asti come prima tappa per il ritorno a teatro, in questo momento in cui abbiamo particolarmente bisogno di magia…

“Il tour riparte da Asti per ragioni affettive: ho desiderato e scelto di poter fare le prove nel Teatro Alfieri, in questi giorni. Mi sono impegnato per essere lì. Avevo già portato all’Alfieri uno spettacolo alcuni anni fa, ma ancora non avevo portato “Solo”. Ci tenevo, è un teatro bellissimo, di forte impatto”.

Cosa succederà sul palco?

“La magia dei primi dieci minuti di questo spettacolo eclettico sarà disorientante. Poi pian piano si entrerà nella storia. Sessantacinque personaggi, luci, laser, ombre cinesi, sabbia… Tutto molto eclettico Dai personaggi dei telefilm celebri a Magritte e alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta in stile Matrix. Saranno 90 minuti di vero spettacolo pensato per tutti, a partire dalle famiglie”.

La sua arte è “Made in Piemonte”?

“Di più: è “Made in Torino”. Sono figlio di quella Torino anni ’60, dove vivevi in bianco e nero e sognavi a colori, con i fumi delle ferriere all’orizzonte. Si andava a teatro una volta l’anno a vedere “Mary Poppins”. Questo mi ha spinto a fantasticare di cose lontane, quindi mi ha stimolato a evadere. Adesso Torino è diversa, ma ha conservato gelosamente le sue tradizioni”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 5 novembre 2021

Marianna Natale