Dopo il tutto esaurito al teatro Vecchio Mercato di Gassino Torinese torna sul palcoscenico di Moncalvo il “Don Giovanni” diretto da Tommaso Massimo Rotella sabato 12 marzo alle 21. La trasposizione verrà messa in scena da Fabio Pasciuta, Chiara Buratti, Teresa Caporale e gli allievi della compagnia  Magdaleine G. Chiara Buratti interpreta Donna Elvira, soggiogata dall’amore non ricambiato per Don Giovanni. Il personaggio di Elvira rappresenta l’ingenuità dell’innamoramento puro e cieco. Pensi che esistano ancora donne così nella realtà, che comunque sono ancora fonte di ispirazione per la finzione ? Ci sono grandi personaggi femminili nel teatro, come Lady Macbeth. Donne accecate sia dall’amore, sia dalla brama di potere che poi si trasforma in follia. L’amore totalizzante di donna Elvira la porta a commettere atti azzardati, ha poi un cambiamento e torna da Don Giovanni per aiutarlo a salvarsi da se stesso. Alla base c’è comunque un sentimento malato perché l’uomo stesso non ricambia. Ovviamente ogni donna, a partire da me, ha vissuto esperienze bene o male simili e quindi ho attinto anche dal mio personale passato per rendere vero il personaggio. Come dice Pupi Avati: “L’attore è bravo non solo per ciò che ha imparato ma anche per ciò che ha sofferto”. L’innovazione del don Giovanni di Rotella attraverso  testi e scenografie in cosa consiste? Il testo è una tappa di un percorso sui classici, nato da un’idea di Tommaso con Fabio Pasciuta,  a partire da Amleto, poi Macbeth a cui ho partecipato anche io. In questo c’è un elemento di estrema freschezza che è la partecipazione di bel gruppo di ragazzi dell’accademia di recitazione di Gassino Torinese, Magdaleine G.. Interagire con loro esordienti è stato un bello scambio di esperienze: la loro incoscienza ha alimentato flussi di energia creando un connubio molto interessante tra generazioni diverse. Cosa ci racconti della regia curata da Tommaso Rotella? Rotella è un innovatore. A livello scenico uno spazio vuoto si trasforma con l’uso di semplici pedane in un bosco, un cimitero, una strada… Il regista ha reso i momenti di cambi scena interessanti nell’evolversi della piece. I testi poi legano il Don Giovanni di Molière, Mozart, Puskin e De Molina e ne carpiscono gli aspetti più interessanti, creando con uno stile nuovo, con un linguaggio uniforme. Per prenotazioni telefoniche: Arte & Tecnica, tel. 0141/1761994, oppure 373/8695116, oppure via mail info@arte-e-tecnica.it. Manuela Caracciolo