Una donna che scrive non solo di donne, ma di vita, di memoria e di radici. Alla sua seconda opera con “Bambine sulle tracce di inesorabili passioni”, ancora un avvolta con le sue parole e i suoi racconti, Daniela Grassi vuole sottolineare l’importanza della creatività e della fantasia, strumento essenziale per scoprire e vivere il mondo. I protagonisti dei suoi brevi racconti sono tutti molto diversi tra loro ma hanno in comune la passione, virtù che infondono nell’animo e nella mente del lettore grazie a una narrazione emozionante, vivace e immaginifica. 

Quando è nato questo libro?

“I racconti sono nati nel tempo, alcuni li ho portati in giro in diversi incontri di lettura e mi hanno sempre dato soddisfazioni, ho sempre raccolto molto da chi li ascoltava. Solo nel 2020 però si è concretizzata l’idea di raccoglierli in un libro, un piccolo dono di un anno difficile reso possibile grazie all’incontro con degli editori speciali e con l’artista di Neive Erika Suozzo che nella sua illustrazione di copertina ha racchiuso al meglio le mie parole e le mie intenzioni”.

Cosa l’ha spinta a raccontare queste storie?

“Sono state le bambine stesse, voci narranti del mio libro, che non mi danno tregua. Bambine o donne che sono state bambine che raccontano passioni, dove le passioni sono la chiamata che ognuno di noi nella vita sente, una specie di vocazione. Una vocazione che a volte riusciamo a raggiungere per essere pienamente noi stessi, mentre in altri casi è la vita che ci limita. I miei racconti vorrebbero essere un aiuto per spingere le persone alla realizzazione della vera passione di sé stesse anche andando controcorrente”. 

Lei la sua vocazione l’ha raggiunta?

“Lo scopo dei miei libri ma anche la vocazione che ho sempre inseguito è quella di dare un piccolo contributo alla creazione di una rete di relazioni per riconoscersi, confrontarsi e incoraggiarsi a vicenda mentre si viaggia insieme su quest’arca che è la Terra, cercando di scoprire il prezioso senso e l’unicità di ogni esistenza”. 

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 5 marzo 2021