Don Francesco Secco è stato nominato parroco in Cattedrale. Don Paolo Carrer, parroco di Santa Maria Assunta da ventuno anni, a settembre lascerà il posto a don Francesco, viceparroco della parrocchia dal 2018.

Dopo tanti anni in Cattedrale, da settembre inizierai a ricoprire il ruolo di parroco. Come ti senti?

“Sento come un frullatore dentro il cuore. Da una parte c’è la gioia e la contentezza per un ambiente che conosco, una comunità nella quale mi sento partecipe da otto anni, nella quale sono stato accudito, accolto e cresciuto e in cui si sono creati tanti rapporti di amicizia e di collaborazione. È un ambiente che so che mi vuole bene e a cui voglio bene, sui cui so di poter fare affidamento. Dall’altra parte c’è un sano timore per quello che verrà, anche per le incombenze più amministrativo-burocratiche, con cui finora non mi sono mai confrontato. E poi, si tratta sempre della Cattedrale, quindi sento un po’ di agitazione e paura in questo senso e non posso nasconderle”. 

Quali sono le tue speranze per questo nuovo percorso che intraprenderai?

“La mia più grande speranza è di fare del bene, di fare in modo di portare sempre la Parola del Signore alle persone che incontrerò, di mettere sempre Lui al primo posto. Spero di poter essere questo “tramite” per le persone, in tutte le situazioni in cui avranno bisogno, che sia solo una vicinanza o un conforto o che sia qualcosa di più propositivo, come “attivare processi”. Spero di riuscire a fare tutto ciò sempre secondo la Sua volontà e il Suo cuore”. 

Cosa ti ha insegnato l’esperienza di viceparroco? Cosa porti con te in questo nuovo cammino?

“In questi anni ho visto tante cose in don Paolo che mi porterò in questo cammino: la capacità di prendersi a cuore le iniziative, di pensarle, di parteciparle, di costruirle attivamente; il conoscere veramente le persone, le situazioni, quindi l’esserci; il saper dialogare con tutti, dai bambini, agli adulti e agli anziani; l’attenzione al particolare, il dare senso alle cose che si fanno e farle non perché sono belle e piacciono, ma perché hanno un significato”.

Alessia Volpicelli