Da metà settembre inizieranno i trasferimenti di parroci e viceparroci che proseguiranno il loro incarico pastorale presso altre parrocchie. Oggi parliamo del percorso di don Mario Banaudi, che tornerà a San Pietro, parrocchia dove è cresciuto e dove era stato ordinato nel 1988, dopo 14 anni a San Domenico Savio.

Dove ha svolto il suo incarico pastorale dalla sua ordinazione a oggi? 

“Il mio percorso è iniziato a San Pietro: sono nato e cresciuto lì e in quella parrocchia ho ricevuto tutti i sacramenti, dal battesimo alla comunione, dalla cresima sino all’ordina sacerdotale il 24 settembre del 1988. Poi il mio ministero è proseguito come vice parroco a San Domenico Savio per 5 anni, 2 anni a San Paolo, 14 anni a Mongardino e infine altrettanti a San Domenico Savio”. 

Ritornerà nella parrocchia dove è cresciuto. Che effetto fa?

“C’è un detto tra i preti che dice che nessuno va a fare il profeta in patria. Non mi sarei mai aspettato di tornare nella parrocchia dove sono cresciuto e ne sono molto contento. Incontrerò nuovamente le persone con cui ho affrontato il mio percorso di formazione: prima dell’ordinazione, a San Pietro ero maestro del coro ed ero coinvolto nell’animazione dei gruppi giovanili. Ci sono tantissime persone della comunità a cui sono legato da una grande amicizia e sono felice di poter tornare con loro”. 

Che cosa porterà con sé di questi 14 anni a San Domenico Savio?

“Ho cercato di imparare a fare del mio meglio nel mio ministero: essere vicino alla gente, vivere l’amore fraterno, la carità e annunciare con la parola e con la mia vita il messaggio di Gesù, che è colui che guida la mia vita, che amo e che vorrei far conoscere e amare a tutti. Ho vissuto molte esperienze diverse in questi anni: ho potuto conoscere bene il cammino della preparazione al matrimonio perché faccio parte del percorso “incontro matrimoniale”, e anche il mondo delle famiglie”. 

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 24 giugno 2022

Federica Bassignana