Sarà al Teatro Alfieri domani, sabato 8 gennaio alle 21, uno tra i comici più amati del momento, Franco Neri, alle prese con lo spettacolo “Non posso raccontarvi tutto… dei 150”, una divertente carrellata di personaggi, aneddoti, racconti, riflessioni e divagazioni sulla storia d’Italia e sul rapporto fra Nord e Sud.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente mentre viaggiava lungo la Salerno-Reggio Calabria per farci dare qualche anticipazione su questo spettacolo scritto insieme a Bruno Saronni e Gigi Furnari, autori storici di Zelig.

Come nasce il progetto di “Non posso raccontarvi tutto… dei 150”?

“L’idea naturalmente è nata per la ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Una celebrazione importante, oggi, proprio mentre sembra che nella nazione si spalanchino divisioni via via più nette. Nello spettacolo c’è di tutto tutto: il passato, il futuro, il presente. E’ sicuramente un modo per leggere l’attualità, una favola costruita su dati reali, storici, realizzata grazie a un grande lavoro di ricerca.
Non c’è un momento più rappresentativo degli altri, ma quello che personalmente mi fa più ridere è la ricostruzione di come sarebbe andata se la spedizione dei Mille anziché da Quarto fosse partita da Reggio Calabria, per risalire verso nord: le tante soste e deviazioni che avrebbero fatto Garibaldi  e i suoi per andare a salutare amici e compari a Porto Santo Stefano o a Talamone, portare ai conoscenti gli auguri e i regali da parte della zia, cose di questo genere. Altro che sei giorni, il viaggio dei mille sarebbe durato due mesi”.

E’ più facile far ridere in Tv o a teatro?

“Il teatro dà la possibilità di sbagliare. Il contatto diretto con il pubblico, il calore della gente, l’esperienza, un po’ di mestiere ti consentono di correggerti in corsa. In Tv tempi invece si hanno tempi stringati, 4 o 5 minuti al massimo, i ritmi sono concitati. Si rischia di buttare via un’opportunità.
In ogni caso io devo ringraziare il mio pubblico  proprio perché so che se oggi sono così popolare e firmo così tanti autografi lo devo a chi mi segue. Ho un pubblico molto vario, di tutte le età, dai bambini agli anziani. Credo siano loro i miei veri datori di lavoro, perché mi danno molto. Per me è bello sentire le risate delle persone che vengono a vedermi: mi fa venire continuamente voglia di raccontare ancora”.

In definitiva, in quest’Italia prevale l’unità o la divisione?

“Dal mio punto di vista l’unità d’Italia esiste davvero: ci uniscono soprattutto i continui rincari del prezzo dei carburanti”.

 

Il costo dei biglietti d’ingresso allo spettacolo è di 18 euro (platea, palchi, barcacce), 15 euro (loggione), ai quali vanno aggiunti i diritti di prevendita.
La biglietteria del teatro è aperta martedì e giovedì con orario 10-13/15-17, e il giorno stesso dello spettacolo con orario 10-13/15-17/19-21. Per informazioni: 0141.399057.
Sito web: www.ridiasti.it

Marianna Natale