Michele Gandolfo, giovane Capitano del Palio eletto nel dicembre scorso, si troverà domenica a chiedere per la prima volta la licenza di correre il Palio. Ex pentathleta, uomo di Palio e anche Magistrato sotto Enzo Clerico di cui ha preso il posto dopo le dimissioni.
E’ il suo primo Palio da Capitano. Quali sono le emozioni che prova?
“Sicuramente sono emozioni forti. E’ un sogno che coltivo da tanto tempo e che ora si realizza. Mi immagino la sfilata e poi la richiesta al sindaco di correre il Palio. Non so immaginare cosa proverò quando lui dirà “Andate. E che San Secondo vi assista”. Sarà qualcosa di indescrivibile.
Un Palio delle prime volte. Oltre alla sua, anche il nuovo mossiere e il nuovo presidente della Commissione tecnica”.
Che Palio sarà quello del 2016?
“Mi auguro che sia un bel Palio, che vada tutto bene, che non ci siano intoppi o problemi che possano in qualche modo offuscare la bellezza della manifestazione”.
Cosa serve secondo lei per vincere il Palio?
“Un buon cavallo, un buon fantino e una buona dose di fortuna. La fortuna gioca un ruolo importante, a partire dall’estrazione delle batterie o dello schieramento nella finale. Sono tante le variabili in gioco e nulla è mai scritto prima che il cavallo vincitore arrivi al traguardo. Non sempre i favoriti sono quelli che portano a casa il drappo”.

L.A.