Venerdì 22 luglio al cortile del Michelerio arrivano Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, ovvero Musica Nuda. Il concerto, tra i più attesi di questa edizione di Asti Musica, vedrà in scaletta i brani dell’ultimo cd “Complici” e le cover rivisitate per voce e contrabbasso che hanno reso il duo celebre ovunque. La serata avrà inizio alle 22, con ingresso gratuito.
Ecco un estratto dell’intervista con gli artisti che comparirà in forma integrale sul numero speciale della Gazzetta d’Asti in edicola venerdì.
Come avete scelto i brani da inserire nell’album?
“Volevamo fare un bel disco, composto in prevalenza da
inediti: quattro li abbiamo firmati noi, mentre gli altri li abbiamo chiesti a
colleghi e amici – dice Ferruccio Spinetti -. Alla fine ci siamo ritrovati a scegliere tra più di 40
canzoni. Sicuramente in futuro riutilizzeremo alcune di quelle rimaste nel
cassetto”. “Già in passato abbiamo inserito qualche brano originale nei
nostri dischi, ad esempio in Musica Nuda 2 – gli fa eco Petra Magoni -. Ora ci sembrava il momento giusto
per un progetto del genere, abbiamo sentito gli stimoli giusti”.
Cosa dobbiamo aspettarci dal vostro concerto?
“La scaletta la decidiamo dieci minuti prima di salire sul palco – continua Spinetti -. Abbiamo
in repertorio quasi 200 canzoni tra le quali scegliere. Sicuramente metà della
selezione sarà tratta da “Complici”, mentre per il resto ci saranno le cover
più amate dal nostro pubblico”.
“La scelta delle canzoni da suonare è democratica, anche perchè, essendo
solo in due, è molto facile mettersi d’accordo – spiega Magoni -. Le proposte di cover da
rivisitare partono sia da Ferruccio che da me, e le valutiamo insieme. A volte
capita di sentire un pezzo alla radio e ci viene subito voglia di provarlo”.
Cosa consigliereste a un giovane che vuole diventare musicista di
professione?

F.S. “Di farlo seriamente, senza sovrapporre troppe cose, preparandosi e
studiando con lo stesso impegno che ci si mette per diventare medici o
avvocati. Troppo spesso in Italia si svilisce il ruolo del musicista, visto
solo come un hobby – conclude Ferruccio -. Io insegno all’accademia di musica Siena Jazz e noto che la
qualità degli alievi sta aumentando, anche per merito delle nuove tecnologie:
una volta per trovare uno spartito potevi metterci tre mesi, mentre ora bastano
pochi minuti grazie alla rete”.
Alexander Macinante