I Negrita, una delle più importanti rock band del panorama musicale italiano, arrivano stasera alle 21,30 sul palco di Asti Musica in piazza della Cattedrale con il loro nuovo tour.
Per celebrare nel migliore dei modi i loro 25 anni di rock ‘n’ roll e dopo la partecipazione al 69esimo Festival di Sanremo, la band torna in tour in tutta Italia con una serie di concerti live estivi in zone di particolare fascino e importanza storica.
Una scelta che richiama apertamente le date che, nel 2013, li videro protagonisti con 64 esauriti consecutivi.
Abbiamo l’occasione di scambiare due chiacchiere con Pau, il front-man del gruppo che nell’intervallo delle estenuanti prove ci concede un po’ del suo prezioso tempo.
Che cosa significa questo tour, in questo importante anniversario?
“Sinceramente bilanci non ne facciamo, siamo partiti dalla provincia più profonda e con tanta gavetta siamo arrivati a pubblicare addirittura 10 album. Amiamo profondamente il nostro mestiere che poi è ciò che sognavamo di fare. Adesso è uscita la raccolta di 25 anni di carriera “I ragazzi stanno bene (1994-2019)” formata da due cd e con tre inediti. Purtroppo era inevitabile che alcuni brani siano rimasti fuori. Le tracce non seguono un ordine cronologico. Abbiamo fatto un mix. Ogni canzone è contraddistinta da un colore che indica l’album di appartenenza. Noi abbiamo molte anime. Era essenziale raggruppare i colori della musica e non solo della grafica”.
Ci parli di questo tour estivo che parte proprio da Asti.
“Un anniversario del genere merita qualcosa di più, quindi abbiamo deciso di fare le cose in grande, accompagnando i nostri fan per tutto il corso del 2019 e mutando il nostro show col passare delle stagioni. Conclusa la tranche primaverile del tour, chiamata “La Teatrale”, in estate è il momento de “La Teatrale Plus”, naturale evoluzione della precedente, in cui il gruppo alternerà brani acustici ed elettrici, in un mix in grado di descrivere al meglio entrambe le anime. Lo show comprenderà tutti i grandi classici, con l’aggiunta di brani che difficilmente, o mai, abbiamo eseguito dal vivo in passato, per una scaletta che cambierà per tutto il corso dell’anno. Insomma sarà un concerto ibrido, ci possiamo concedere un anno di stramberie, ma sempre con l’obiettivo di accontentare il nostro pubblico e, perché no, attirare altre persone, magari i giovanissimi”.
Per voi è la prima volta ad Asti…
“E’ vero, non ci abbiamo mai suonato, ma su quella magnifica piazza ci sono passati fior di artisti per cui è un’onore per noi calcare quel palco. Ci risulta che anche l’acustica siano molto buona. Abbiamo suonato al festival di Castagnole Lanze. E mi ricordo un’episodio divertentissimo quando, durante il concerto, l’allarme della gioielleria sulla piazza San Bartolomeo si mise a suonare improvvisamente. Ovviamente i padroni della gioielleria erano in vacanza e dovettero intervenire i carabinieri a spegnerlo, faceva più “casino” di noi..”
Massimo Allario

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 5 luglio 2019.