La notizia che il mondo del Palio si aspettava. Il mossiere per il 2018 è Renato Bircolotti, alla sua quattordicesima esperienza in piazza Alfieri. Il sindaco Maurizio Rasero non ha perso tempo, mettendo a segno il primo “colpo” a favore della corsa storica astigiana. Questa volta si partirà con il piede giusto.
Abbiamo contattato un Renato Bircolotti, già carico di entusiasmo e voglia di rimettersi in pista. Dopo due anni di assenza, per motivi di lavoro, ritorna sul verrocchio astigiano.
“Due anni di riposo. Una mia scelta. Era giusto staccare un poco. Pensavo che nel frattempo ci fosse un ricambio generazionale e invece non è successo. Detto questo, mi hanno richiamato e sono felicissimo. Evidentemente negli anni in cui ho svolto questo incarico, nel bene e qualche volte anche meno, mi sono comportato degnamente. Qualcosa di buono è stato fatto, e ne sono felice”.
Siamo appena in ottobre, si aspettava così presto la chiamata per l’incarico di mossiere?
“Effettivamente non così presto. Ma con il sindaco eravamo rimasti che se avesse avuto bisogno del sottoscritto, mi avrebbe trovato disponibile per il Palio 2018. Visto che ho molti impegni da starter negli ippodromi, forse ha voluto assicurarsi la mia presenza per settembre, anticipando i tempi. E non posso che essere contento”.
La chiamata ad Asti vale più per orgoglio o altro?
“Certamente è un grande piacere. Ma come ho già avuto modo di dire, Asti è il mio battesimo nei palii veri che ci sono in Italia. Con questo ho detto tutto”.
C’è un motivo particolare per i tanti consensi ad Asti come mossiere?
“Chi semina bene, raccoglie. Si deve essere razionali e calibrati. Se appena arrivi vuoi fare un super successo, raramente riesci. Se sei lineare, acquisisci fiducia. Penso che negli anni passati ho dimostrato qualcosa di buono”,
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 6 ottobre 2017.
Giuseppe Pio