Dura condanna da parte di Confagricoltura, prima organizzazione di rappresentanza dei datori di lavoro in agricoltura, e del suo direttore torinese Ercole Zuccaro, del  lavoro nero e del lavoro sommerso, “una vera e propria piaga per la società e per lo Stato”.

La nota arriva a margine della notizia di due casi di “tratta dei nuovi schiavi”. Per Ercole Zuccaro “il lavoro nero e il sommerso rappresentano un problema per lo Stato per i lavoratori e per le imprese agricole in regola, che sono la quasi totalità e sono costrette a competere con aziende sommerse, che operano con costi di produzione notevolmente inferiori”.

Per Confagricoltura il problema è senz’altro di scarsissima rilevanza in Piemonte, seppur non da trascurare, mentre, in alcune realtà territoriali, rappresenta una vera e propria emergenza che favorisce l’illegalità, l’immigrazione clandestina e il caporalato.

“Chiediamo tolleranza zero verso ogni forma di lavoro sommerso: per promuovere l’occupazione regolare, – sostiene Zuccaro a nome di Confagricoltura – chiediamo alle istituzioni di impegnarsi per favorire  una maggiore flessibilità, la semplificazione degli adempimenti e l’alleggerimento degli oneri, a vantaggio della legalità e del miglioramento della competitività”.