Nel 2011 il numero delle imprese femminili registrate presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 112.263, pari a 343 unità in più rispetto al 2010, per un incremento su base annua dello 0,3%.
Le imprese femminili piemontesi rappresentano il 24% delle imprese registrate totali, quota lievemente superiore rispetto a quella nazionale (23,5%). Asti, con il suo 24,6%, supera la media nazionale e quella regionale. Delle 112.263 imprese femminili in Piemonte, 7.757 sono straniere e 12.957 “under 35”.
“Questi dati tratteggiano un universo femminile che sta lottando con tutte le sue forze contro la crisi e che dimostra di saper resistere con orgoglio. L’analisi statistica non rende però giustizia a tutte quelle donne che, pur non essendo formalmente titolari o socie di imprese, lavorano per far nascere e crescere le aziende in cui lavorano da sempre, spesso piccole e intestate ad altri componenti della famiglia. Le donne sono sempre state e saranno sempre il vero motore della nostra economia, pilastri indispensabili – anche se spesso dietro le quinte – del nostro saper fare e saper fare bene – commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello -. Le Camere di commercio piemontesi sono da sempre attive nella promozione della cultura imprenditoriale in rosa e nel supporto alle donne imprenditrici, tramite specifiche attività di formazione e sostegno. Da tempo, infatti, il sistema camerale ha istituito i Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile che operano presso tutte le Camere di commercio piemontesi proprio con l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle aziende femminili”.
A livello strutturale, la distribuzione delle imprese femminili ricalca quella delle imprese totali registrate, con una prevalenza di imprese individuali (il 61,8%) e di società di persone (il 27,9%), mentre soltanto l’8,8% predilige la forma delle società di capitale e l’1,5% quella delle altre forme.
Dall’analisi delle variazioni di stock per forma giuridica, emerge una tendenza verso l’aumento delle forme più strutturate: sono, infatti, le società di capitale a concretizzare l’aumento più consistente (+3,5%). Anche le altre forme (+2,1%) realizzano una buona performance, mentre risulta meno brillante la dinamica delle società di persone (+0,4%) e negativa quella delle imprese individuali (-0,2%).
La distribuzione per settore di attività economica evidenzia come le imprese femminili si concentrino soprattutto nei settori degli altri servizi e del commercio (il 60% del totale), in misura superiore rispetto a quanto avviene a livello delle imprese complessivamente registrate in Piemonte. La presenza di imprese femminili nelle costruzioni risulta, invece, decisamente inferiore rispetto a quanto si rileva per il totale delle imprese regionali. Più allineate con il dato complessivo piemontese le quote rilevate nei settori dell’agricoltura, dell’industria in senso stretto e del turismo.
Valutando le variazioni annuali dello stock di imprese femminili registrate per settori di attività economica, si osserva come il turismo abbia registrato la crescita più significativa (+3,1%), seguito dalle costruzioni (+1,8%) e dagli altri servizi (+1,7%). Risulta più contenuto l’incremento registrato dall’industria in senso stretto (+0,2%), mentre sono negative le variazioni rilevate dall’agricoltura (-3,4%) e dal commercio (-0,4%).
MN