Dopo più di 7 ore di trattativa, il 6 aprile è stato siglato all’Unione Industriale l’accordo Sindacati – Azienda che riguarda gli esuberi alla Gancia di Canelli. Il personale in esubero passa da 24 a 17 unità.
Di questi, 4 si allacciano alla pensione dopo un percorso di ammortizzatori sociali, 2 persone sostituiscono due in maternità e poi saranno anche loro “interessate” dagli ammortizzatori sociali, altre 2 saranno ricollocate in Cooperative già presenti all’interno dell’azienda con mansioni di portineria, un manutentore sarà ricollocato in un’azienda che cura già la manutenzione alla Gancia, un’altra infine arriverà alla naturale scadenza di un contratto a tempo determinato.
I problemi della trattativa hanno riguardato essenzialmente questioni economiche: si tratta di un anno di cassa integrazione più 3 di mobilità. L’anno di cassa viene anticipato dall’azienda, in base all’accordo firmato martedì 10 in Regione, e partirà il 23 aprile per tutti i lavoratori, tranne i 17 che non subiranno rotazione (cassa integrazione a zero ore): gli altri dipendenti non sono stati individuati come esuberi.
E’ stata chiesta l’equiparazione per ogni soggetto: la “differenza” tra cassa integrazione e stipendio verrà coperta dall’azienda. Lo stesso meccanismo è applicato sulla mobilità: si garantisce lo stipendio totale, tranne che per tredicesima e quattordicesima.
La Cgil ha spiegato il “meccanismo” ai 17: la Gancia garantisce che in caso di necessità, verrà data la precedenza a loro. “Con la mobilità di mezzo, non si firma mai un buon accordo” afferma Gerardo Curcio, dirigente Cgil di Asti.
Si tratta comunque di una “novità”: negli ultimi quattro anni non era stato più firmato un accordo del genere, non solo nel comparto agroalimentare.
La tipologia dei 17 esuberi va dal “quadro” all’impiegato, con una prevalenza di quest’ultima (12 persone).
Un’altra norma inclusa nell’accordo consiste nel fatto che, se cambierà la normativa pensionistica, la Gancia si impegna a riprendere in considerazione il problema.
Inoltre, l’azienda prende l’impegno di investire su nuovi processi produttivi (nuovi macchinari) e sul territorio, auspicando continuità su questo tipo di produzione: la Cgil, quindi si aspetta che Gancia non richieda nuovamente procedure di questo genere.
L’Unione Industriale non prende in considerazione l’adeguamento economico sulla Cassa Integrazione: i 7200 euro di adeguamento economico sulla cassa integrazione sono netti, ma vanno adeguati al salario.

Uberto Ghia