Il peso delle tasse sui consumi, l’utilizzo delle tredicesime e gli orientamenti di spesa per i consumi di Natale settore per settore. Questo è stato il contenuto dell’analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio che è stata illustrata oggi a Roma presso la sede della Confederazione dal direttore Mariano Bella. “Siamo in un clima di sfiducia generalizzata – ha detto Bella – che ancora non si è trasformata in depressione”. Parlando della situazione dei consumi, Bella ha osservato che il reddito disponibile reale pro capite è tornato ai livelli del 1985 e i consumi reali pro capite a quelli del 1998. “La nota positiva – ha sottolineato il direttore dell’Ufficio Studi – è che i consumi si riducono meno del reddito disponibile. Tutto ciò però potrebbe finire, è possibile infatti, che dato il quadro economico generale, la propensione al consumo cominci a ridursi”. Bella ha poi detto che nuovi strumenti come il redditometro, devono essere spiegati ai cittadini perché altrimenti hanno l’effetto di deprimere ulteriormente la propensione al consumo”. Analizzando i dati relativi all’Indicatore dei Consumi Confcommercio di ottobre, Bella ha sottolineato che c’è stata una riduzione di 2 punti e mezzo. Solo i beni e i servizi per le comunicazioni tengono “ma cominciano a evidenziare dei problemi”. Per quel che riguarda le tredicesime, l’Ufficio Studi stima che a dicembre gli italiani spenderanno il 13,2% in meno delle loro tredicesime per i consumi natalizi. “Tredicesime che – ha detto il direttore – stanno tornando al livello degli inizi degli anni duemila”. La causa principale di questo calo della spesa delle famiglie e’ imputabile, sottolinea Confcommercio, soprattutto all’Imu che, nel mese di dicembre, portera’ le tasse a raddoppiare. Secondo le stime fornite, infatti, le tasse, includendo Imu, tasse auto e canone Rai saliranno nel 2012 a 9,9 miliardi, il 94,5% in piu’ rispetto all’anno precedente. E parlando di fisco, Bella ha precisato che “grazie al maggior gettito dell?imu la pressione fiscale apparente in Italia potrebbe raggiungere il livello record del 45,8%”. Nel corso del prossimo anno, infatti – secondo le stime di Confcommercio – il livello di pressione fiscale in Italia potrebbe raggiungere livelli record rispetto agli altri paesi nel mondo superando anche quelli del Belgio e della Svezia. La pressione fiscale cosi’ alta sarebbe infatti condizionata dal maggior gettito dell’Imu che, secondo la Confcommercio,nel 2012 potrebbe registrare un differenziale rispetto alle previsioni del governo di ben 7 miliardi di euro. Per la Confederazione, l’Imu potrebbe registare alla fine di quest’anno un importo di 28,21 miliardi di euro rispetto alle previsioni del governo di 21 miliardi. Secondo Confcommercio il governo potrebbe restituire il maggior gettito a famiglie e imprese sia per alimentare il fondo taglia tasse che per scongiurare definitivamente l’incremento dell’Iva dal 1 luglio 2013. “Una vera operazione di federalismo fiscale: aumentano gli introiti della periferia e il centro li restituisce ai cittadini”. “Per ciò che riguarda gli orientamenti di spesa sul Natale- ha detto Bella – sarà il Natale più difficile degli ultimi anni con un budget sempre più limitato”. Resta alta la percentuale di chi fa regali ma Internet diventa il luogo preferito per gli acquisti rispetto agli outlet. (si passa dal 13 al 28 per cento). La riduzione della spesa media pro capita passa dai 250 euro del 2010 ai 164 del 2012. Tengono i tradizionali regali come alimentari e giocattoli, Dal 2010 al 2012 calano libri, cd e dvd e abbigliamento. “Resta però – ha concluso Bella la vitalità delle famiglie con una propensione positiva verso i regali di Natale. Altro aspetto positivo per certi versi è che l’inflazione negli ultimi tre mesi è rimasta stabile grazie al senso di responsabilità della distribuzione commerciale che vuole favorire i consumi andando incontro ai consumatori”. (Confcommercio)
Natale difficile, crescono sfiducia e pressione fiscale
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