E’ una notizia dell’ultim’ora quella arrivata pochi minuti fa e che annuncia  un nuovo capitolo nella vicenda dell’occupazione della palazzina di via Allende, nella periferia di Asti. Ieri sera infatti sono arrivate le moivazioni della sentenza dei mesi scorsi che spiegano il perché del ribaltone rispetto al primo grado di giudizio. La proprietà dello stabile, ossia il Ministero della Difesa, era ricorsa in appello dopo la sentenza di primo grado che aveva sancito “lo stato di necessità” degli occupanti, assolvendoli dunque da ogni reato. Le famiglie che nell’aprile del 2010 avevano preso possesso dello stabile di piazza d’Armi, abbandonato da tempo, erano state citate in giudizio per occupazione, tutelate dall’avvocato Roberto Caranzano, che era riuscito a spuntarla. Ieri sera i perché della doccia fredda. I giudici dell’Appello hanno completamente ribaltato il copione, condannando le famiglie a lasciare immediatamente l’edificio, reintegrando il Ministero della Difesa ad esclusivo possesso dell’immobile. Non è stato quindi riconosciuto in alcun modo lo stato di necessità e lo stato di abbandono dell’immobil e non è stato provato.