E’ uno dei circa 3000 aspiranti insegnanti che nei giorni scorsi ha affrontato il “concorsone” armato di istanza firmata dal Tar del Lazio. Francesco Salasco, 29 anni, insegnante precario nella scuola paritaria Foscolo di Asti, ha deciso di bypassare il “veto” imposto dal Ministero che ha sancito l’ingresso al concorso dei laureati entro il 2002 e, con in mano un attestato in Scienze Politiche datato 2008, si è presentato ugualmente al test. Cinquanta quesiti di logica ai quali rispondere in 50 minuti. Una prova affrontata da 320 mila aspiranti insegnanti (594 ad Asti) fra cui Salasco. “Nonostante il fatto che mi sia laureato nel 2008 – ha spiegato l’insegnante – sono riuscito ugualmente a partecipare al concorsone grazie all’Anief (associazione sindacale professionale) che, rivolgendosi agli insegnanti tagliati fuori dal bando di concorso, proponeva il ricorso al Tar”. E così è stato per Salasco. “L’altro giorno mi sono così presentato al concorso con il decreto del Tar del Lazio che in via precauzionale ha accolto l’istanza, riservandosi di accettare definitivamente il ricorso nei prossimi mesi” ha spiegato l’insegnante, che si è mostrato ottimista sull’esito della sentenza. Nonostante non si abbiano ancora certezze sulle prossime date delle prove del “concorsone” Salasco ha superato il primo test, nella speranza che tutto si risolva per il meglio. “Io spero che il mio futuro sia l’insegnamento – ha concluso -. Fare il professore è il lavoro che mi piace e fare di mestiere una cosa che si ama è la più grande delle fortune”.