Quanti sono oggi gli agricoltori in Italia? Nel lontano 1861 rappresentavano in media il 70% della popolazione attiva, e nei nostri territori praticamente tutti lavoravano la terra; oggi superano di poco il 4%. E la metà ha piú di 60 anni. Molte zone dell’Astigiano, senza piú agricoltori, si stanno trasfomando in gerbidi e boschi incolti, la mancanza di controllo sul territorio concorre al dissesto idrogeologico e comporta elevate spese di manutenzione non sostenibili dalle Amministrazioni locali. Le professioni legate alla terra sono state considerate per molti decenni come un retaggio del passato ed un ripiego per gli ultimi, e la vita in campagna un sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città . Ma forse qualcosa sta cambiando, grazie anche agli sforzi delle organizzazioni ambientaliste e di SlowFood, ed oggi molti giovani vedono l’agricoltura non piú come un ripiego ma come una possibile scelta di vita, nonostante la crisi economica renda tutto piú difficile. Ci sono segnali interessanti di un ritorno alle professioni agricole, ad esempio l’aumento “record” del 29% delle iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13% negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare e agroindustria. E una analisi Coldiretti-Swg ha rilevato che “la metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che fare l’impiegato in banca (23%) o anche lavorare in una multinazionale (19%)”. Ancora non molti anni fa, l’espressione usata per indicare chi era inadatto al lavoro svolto era “braccia levate all’agricoltura”, ma oggi chi sceglie di diventare agricoltore deve avere una solida preparazione e molto entusiasmo per poter superare le difficoltà economiche, organizzative ed anche burocratiche. É possibile iniziare e riuscire ad essere un agricoltore senza provenire da una famiglia di agricoltori? Quali sono le difficoltà che si possono incontrare e come superarle? É possibile ed economicamente sostenibile una agricoltura piú rispettosa dell’ambiente? Cosa potrebbero fare le Amministrazioni e le Istituzioni per aiutare chi sceglie di tornare alla terra? Per rispondere a queste domande, il Circolo Legambiente Valtriversa ed il Gruppo Villafranca Domani, con il patrocinio del Comune di Villafranca d’Asti, invitano tutti gli interessati a partecipare all’incontro: “I giovani ritornano alla terra – esperienze e racconti” che si terrà venerdà 21 Giugno 2013 – nella sala “il Forno” di Villafranca d’Asti (presso il palazzo comunale) alle ore 21. Parteciperanno all’evento: Antonio Ciotta – Direttore Coldiretti Asti, Franco Correggia – Presidente Associazione Terra, boschi, gente e memorie, Marco Devecchi – Presidente dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, Angelo Porta – Presidente del Circolo Legambiente Valtriversa e Francesco Scaglia – Referente Slow Food Youth Network Italia. Racconteranno le loro esperienze e le richieste verso le istituzioni: Alberto Brosio, apicoltore in Cortandone, Mimmo Capello, viticoltore in Roatto e Paolo Corda, coltivatore di zafferano in Villafranca. “Sarà una interessante occasione per conoscere i nuovi giovani agricoltori e le loro storie” ci ha detto Angelo Porta, Presidente del Circolo Legambiente Valtriversa di Villafranca, “da quali esperienze scolastiche e lavorative provengono, quali scelte hanno fatto e quali difficoltà hanno incontrato. I nuovi giovani agricoltori hanno una marcia in piú rispetto al passato: si informano, usano la rete, chiedono ai vicini, pretendono formazione dalle istituzioni, si riuniscono, hanno competenze in campo ambientale, umanistico, politico ed economico”.
I nuovi giovani agricoltori si raccontano a Villafranca d’Asti
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