tribunale internoProbabilmente non è un caso isolato, quanto accaduto ad un imprenditore agricolo associato a Coldiretti Asti, ma a differenza di quanto successo ad altri, questo è un caso risolto positivamente. Nell’estate 2009 un agricoltore di Nizza Monferrato, in previsione della vendemmia, avviò una richiesta di assunzione temporanea di un cittadino macedone. In vendemmia però il macedone non si presentò sul posto di lavoro, ma solo nel mese di dicembre andò all’Ambasciata italiana del suo paese per perfezionare la pratica di assunzione. A questo punto però l’imprenditore agricolo non aveva più necessità di un lavoratore il quale di fatto non si presentò mai presso l’azienda agricola. Nel luglio del 2010, l’agricoltore nicese ricevette dal lavoratore straniero una richiesta di risarcimento danni per un presunto infortunio accaduto in azienda. Nella denuncia del macedone fu avanzata anche la pretesa di pagamento delle differenze retributive per un asserito lavoro prestato in nero, per un ammontare complessivo di circa 11.000 euro. Pretese tutte respinte dall’agricoltore nicese, perché infondate. Di fronte al diniego assoluto dell’imprenditore, il cittadino macedone si rivolse al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Acqui Terme. Con l’assistenza di Coldiretti e la difesa dell’Avv. Mario Bisconti del foro di Asti, l’imprenditore agricolo resistette in giudizio. Il giudizio civile si concluse così con il rigetto totale delle domande avanzate dal macedone, ritenute dal Giudice infondate e, finanche, con la condanna dello stesso macedone alle spese della causa civile. In questi giorni, visto l’esito del giudizio civile, una puntuale attività investigativa svolta dalla Guardia di Finanza, tenenza di Nizza Monferrato, ha inoltre portato alla segnalazione del macedone per il reato di truffa ed immigrazione clandestina. I finanzieri hanno infatti appurato l’insussistenza delle pretese avanzate nonché la volontà del macedone (che per altro era presente sul territorio italiano privo del permesso di soggiorno) di porre in atto la condotta truffaldina anche inducendo alcuni suoi connazionali a fornire, nel corso del dibattimento, dichiarazioni lacunose e non veritiere.