“Massimo Cotto, Assessore alla Cultura del Comune di Asti, ha scritto di querelare (testuale: “Se ho deciso di querelarlo è perché ho trovato lesive le sue affermazioni”) Alessandro Mortarino, direttore del periodico online altritasti.it, per quanto da quest’ultimo affermato (testuale: “….i cui progetti di “Casa (o Case) della Musica” lo vedono agire anche come soggetto economico….”) in un articolo in merito alla “questione morale” di alcuni soggetti politici astigiani coinvolti anche come professionisti in diversi progetti riguardanti la città. L’annuncio della querela arriva diretto, senza nessuna preventiva forma di replica pubblica da parte di Massimo (articolo, conferenza stampa, confronto pubblico, ecc…) e nonostante l’articolo di precisazioni da parte di Alessandro (testuale: “Se avessi voluto affermare che Massimo Cotto è coinvolto come socio, consocio o “Dominus occulto” nel soggetto proprietario futuro della Casa della Musica, lo avrei certamente scritto. Ma non l’ho fatto. Perchè non è questa la verità.”). Forse la frase, testuale, “Niente di quello che ha scritto corrisponde al vero: nessun progetto è arrivato sulla mia scrivania, nessun progetto arriverà mai, non sono un soggetto economico, non guiderò la casa della musica” contenuta nella lettera di Massimo poteva bastare e controbilanciare, ma oltre all’annuncio della querela si legge anche: “Bene, cosa avreste fatto al mio posto? Quello che ho fatto: querelare chi ha scritto queste cose e naturalmente decidere di non dare più il mio archivio alla città di Asti”. Cos’è il suo archivio è spiegato in quest’altra frase, testuale: “il sindaco Fabrizio Brignolo mi ha chiesto di mettere gratuitamente a disposizione della nostra città il mio sterminato archivio: 35.000 dischi e cd, migliaia di libri di musica, quintali di memorabilia raccolti negli ultimi trent’anni”. Tutto ciò lo ritengo perlomeno inquietante e degno di attenzione politica e pubblica: attenti cittadini, e, magari, giornalisti (ironicamente direi da Gramellini in giù), se quanto scrivete non garba all’Assessore si salta il sacrosanto diritto di replica, si passa alle vie legali e si ritirano progetti già annunciati, concordati e programmati. Di fronte a questi annunci come dovremmo reagire noi cittadini? Querelare Alessandro per lesa maestà (sono ovviamente ironico) e Massimo per procurato danno alla nostra città? Oppure spingerci oltre denunciando il Sindaco per non aver, a sua volta, denunciato Alessandro per intralcio all’operato della Giunta cittadina e per non aver preteso le dimissioni di Massimo che non vuole portare a termine un importante obiettivo della sua delega assessorile (ed è troppo tardi per fare dei distinguo tra la disponibilità individuale e la responsabilità pubblica di Massimo, lo deduco da quanto lui stesso scrive nella sua lettera, testuale: “Decido comunque di accettare la proposta di Brignolo e di liberarmi di loro. Con dolore, ma lo faccio per la mia città”)? Forse è meglio lasciare, e chiedere di lasciare, gli strumenti legali dove effettivamente possono essere utili e sforzarci di ascoltare Massimo e Alessandro, di approfondire con loro, anche riflettendo sulle domande che pone Alessandro nel suo scritto incriminato (testuale: “dunque per portare avanti progetti vincenti per il rilancio della città occorre necessariamente assumere un ruolo pubblico trainante? Non c’è più spazio per idee realizzabili da parte della politica “normale”?”) per arrivare, con i nostri personalissimi punti di vista e opinioni, all’impegno diretto per il bene comune della nostra città. Alla responsabilità diretta di ognuno, con qualsiasi ruolo, raggiungere questo obiettivo”. Roberto Zanna
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