Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha diffuso oggi i dati della 176ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre 2015 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2015, e ha coinvolto 1.194 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 97.232 addetti e un valore pari a oltre 50 miliardi di euro di fatturato. Nel III trimestre 2015 la produzione manifatturiera regionale è risultata complessivamente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, registrando una variazione tendenziale pari al +0,1%. Il risultato appare comunque positivo se si considera che nel II trimestre 2014 la produzione industriale piemontese aveva già manifestato una crescita del 2,3%. “I dati del III trimestre ci restituiscono un Piemonte che può vantare una crescita stabile della propria produzione industriale. Molti settori, tipici dei nostri territori provinciali, registrano andamenti positivi: dal tessile all’alimentare, dal comparto chimico a quello meccanico. A tirare giù la media regionale, il capoluogo torinese, con un -1,4% penalizzato dall’andamento complessivo dei mezzi di trasporto. Buone invece le performance della manifattura della Granda con un +4,6%. Questo è il momento in cui, nonostante le difficoltà finanziare che coinvolgono gli enti pubblici, dobbiamo continuare a mettere in campo politiche regionali di sviluppo e crescita delle nostre imprese” commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello. Il dato del III trimestre segue la crescita del 2,2% registrata nel II trimestre e la leggera battuta d’arresto dei primi tre mesi dell’anno (-0,4%). Considerando complessivamente i primi tre trimestri del 2015, si rileva come la produzione industriale piemontese abbia comunque manifestato una dinamica espansiva (+0,6%), seppur con intensità discontinua durante il periodo. Deboli, ma tutte positive, le indicazioni sullo stato di salute del comparto manifatturiero che arrivano dagli altri indicatori. Gli ordinativi crescono sia sul mercato interno (+0,4%) che su quello estero (+1,5%). Il periodo luglio-settembre evidenzia anche risultati positivi per il fatturato: quello totale segna un +0,4%, mentre la componente estera si sviluppa del 1,3%. La sostanziale stazionarietà dell’output è il frutto di andamenti piuttosto differenziati a seconda dei settori. Alcuni tra i comparti più importanti della manifattura piemontese hanno evidenziato, infatti, una crescita della produzione rispetto al III trimestre del 2014. In particolare, l’industria tessile e dell’abbigliamento ha registrato un aumento produttivo del 2,0%. Dinamica analoga è stata realizzata dal comparto alimentare, che ha vissuto una crescita dell’1,9%. Positive anche le performance dell’industria della chimica gomma plastica (+1,7%) e delle industrie meccaniche (+1,3%), mentre appare stazionario il risultato delle industrie elettriche ed elettroniche (-0,2%). Una leggera flessione caratterizza il comparto dei metalli (-0,6%), mentre cali più decisi appartengono all’industria del legno e del mobile (-5,0%) e a quella dei mezzi di trasporto (-5,8%). L’andamento del comparto dei mezzi di trasporto è stato il frutto di tendenze interne differenziate: hanno fornito un contributo negativo al risultato complessivo la produzione autoveicolare e quella aerospaziale (entrambe in flessione), mentre ha registrato una crescita produttiva la componentistica autoveicolare. Scendendo nel dettaglio dimensionale, emerge come le performance meno brillanti abbiano caratterizzato le imprese micro (-0,6%) e le imprese di maggiori dimensione (-0,7%). Migliori sono stati, invece, i risultati delle imprese comprese nella fascia 10-49 addetti (+0,7%) e 50-249 addetti (+0,8%). Il III trimestre 2015 è stato caratterizzato da una sostanziale eterogeneità dei risultati anche a livello territoriale. La performance più brillante è stata realizzata, ancora una volta, dalla Provincia Granda: le imprese manifatturiere del cuneese, infatti, hanno vissuto un incremento produttivo del 4,6%. Al secondo posto troviamo, dalla parte opposta del Piemonte, Verbania, con una variazione tendenziale positiva dell’output prodotto di 4 punti percentuali. Ancora in positivo, ma con una crescita più ridotta, la provincia di Vercelli (+0,3%), mentre flessioni di lieve entità caratterizzano l’industria manifatturiera di Biella (-0,4%), Novara (-0,7%) e Alessandria (-0,8%). I risultati meno brillanti appartengono al tessuto manifatturiero astigiano (-1,0%) e a quello torinese (-1,4%), quest’ultimo penalizzato dall’andamento complessivo dei mezzi di trasporto.
Congiuntura industriale in Piemonte: i risultati meno brillanti sono quelli del tessuto manifatturiero astigiano (-1,0%)
politica ed economia
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