L’Assedio di Canelli spegne 25 candeline e lo fa con un’edizione che sembra quasi un ritorno alle origini. Sabato 18 e domenica 19 Canelli si respirerà l’aria del XVII secolo, con una maggiore e ancora più accurata ricerca storica che non tralascerà affatto la spettacolarità dell’evento. Sul canovaccio degli avvenimenti principali, più di duemila figuranti in costume rappresentano lo storico assedio subìto nel 1613 ricreando per due giorni l’atmosfera e le situazioni di una città assediata e coinvolgendo il visitatore che diventa al tempo stesso testimone degli eventi e protagonista, sia che si confonda tra ufficiali e soldati o tra contadini sbandati con i loro animali, sussultando per gli imprevisti scoppi delle artiglierie nemiche, evitando i carriaggi di masserizie che strepitano sul selciato, sia che frequenti le osterie e le taverne dove convengono anche i malfattori e gli accattoni. Come per i soldati e i popolani, il visitatore, deve sottostare agli obblighi ferrei del lasciapassare: deve accettare di buon grado l’eventuale inquisizione da parte delle guardie di ronda e rischia la berlina se nelle osterie alza troppo il gomito. E poi odore di polvere da sparo ovunque, tamburi, ordini concitati, ispezioni a sorpresa, momenti di relativa tranquillità alternati a quelli eccitati delle sortite, alterigia degli ufficiali e dolore della povera gente. Una sorpresa dopo l’altra, un’emozione continua La rievocazione storica avrà inizio alle 16 del sabato con testimonianze del sereno trascorrere della vita in un borgo abitato da gente operosa, poi, ad un tratto, ecco i primi accenni di guerra con un improvviso attacco alle ore 17 che interrompe la quotidianità rappresentata dalle cento scene diverse per le vie che salgono in collina. Poi consiglio di guerra e scontri che culmineranno alle 18 e 30 con una prima battaglia in piazza San Leonardo. A notte fatta la mesta cena degli assediati ed ancora battaglia alle 21 nei prati del Parco Gancia, mentre da una parte la processione dei Penitenti invocherà la protezione all’Altissimo e dall’altra un gruppo di streghe si rivolgerà invece al Demonio nel corso di un sabba. La serata si concluderà nell’incertezza osservando in lontananza le fiamme che lambiscono il castello. L’assedio riprenderà la domenica mattina mostrando un ultimo infruttuoso tentativo di mediazione e quindi la battaglia della riscossa favorevole duca sabaudo Carlo Emanuele I che per premiare la fedeltà dei canellesi li esonererà per vent’anni dal pagamento dei tributi.
Un viaggio nel 1600 con l’Assedio di Canelli
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