Al fine di rendere le imprese agroindustriali più competitive, la Regione Piemonte ha introdotto una serie di incentivi volti a incoraggiare gli investimenti che sappiano favorire il rinnovamento tecnologico e l’occupazione. Gli obiettivi perseguibili dalle imprese agricole che intendono rispondere al bando sono: innovazione tecnologica e organizzativa; salvaguardia dell’ambiente; riduzione dei consumi energetici attraverso una gestione oculata delle risorse e il ricorso a fonti rinnovabili; rilancio economico del territorio. La sfida avvincente è quella di preservare le eccellenze locali sfruttando pratiche innovative nel pieno rispetto dell’ambiente. I beneficiari dell’operazione sono le imprese attive nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali; per esse sono previsti contributi pari al 40% della spesa ammissibile. Il termine perentorio per l’invio delle domande è fissato per il 30 settembre 2016. Come sfruttare i finanziamenti dedicati alle imprese agricole

 Al giorno d’oggi è essenziale disporre di una piattaforma online dove poter esibire i propri prodotti agricoli; tale esigenza è ulteriormente incoraggiata dalla possibilità di risparmiare su altri costi legati alla spedizione dei prodotti. Proprio sul web infatti, grazie a piattaforme dedicate come Ratioform.it, è possibile reperire il materiale per l’imballaggio volto al trasporto di qualunque tipo di merce. Eppure, secondo una ricerca condotta da Wired e IBM Italia, con la partecipazione di Coldiretti Giovane Impresa, solo il 28% delle imprese agricole possiede un e-commerce, nonostante sia presente sul web nel 73% dei casi. Dalla stessa indagine è però emerso che l’agricoltura italiana è sempre più giovane, tecnologicamente avanzata e sostenibile. L’80% delle imprese interpellate individua nella tecnologia il mezzo più efficace per favorire una produzione sostenibile, indirizzata a dar valore alla diversità biologica, alle tipicità del territorio e alla qualità dei prodotti agroalimentari. E-commerce, big data, droni per controllare i campi, sensori per gli interventi di precisione e studio del genoma: queste le nuove tecnologie in cui la classe emergente degli agricoltori 2.0 potrebbe investire gli incentivi destinati dalla Regione Piemonte alle imprese agricole. Applicazione dei droni nell’agricoltura 

L’utilizzo dei droni nell’agricoltura di precisione è passato molto velocemente dalla fase di evoluzione a quella applicativa, specie in zone agricole prive di abitazioni. Drone è il nome con cui sono comunemente identificati gli Apr (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), dei dispositivi capaci di librarsi in volo senza pilota la cui prima apparizione risale addirittura alla Prima Guerra Mondiale e che si sono successivamente sviluppati prevalentemente in ambito militare. La loro conversione all’uso in ambito civile, e nella fattispecie, a quello dell’agricoltura di precisione, risale alla metà degli anni 2000. Il veicolo aereo senza pilota (Uav) è una valida alternativa ai satelliti per l’osservazione dall’alto dei campi poiché è più economico ed esegue rilevazioni ad alta definizione. Le immagini fotografate dall’alto offrono una visuale migliore dello stato di salute delle coltivazioni; inoltre i droni possono essere equipaggiati di una serie di dispositivi, quali fotocamere e sensori, che consentono di acquisire immagini considdette “multispettrali” o multibanda, ovvero nelle diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico (visibile, termico e infrarosso), permettendo di estrarre informazioni utili sullo stato sanitario delle piante, differenziando quelle sane da quelle sotto stress (indice Ndvi), e sulle condizioni idriche del terreno (indice Savi). I dati estrapolati vengono poi coordinati medianti l’utilizzo di opportuni programmi e sfruttati con lo scopo di gestire nel modo migliore i processi agronomici. Articolo Redazionale