Astigiani invita Paolo Conte a tornare a disegnare il Palio
Sabato pomeriggio, nella chiesa degli Oblati di San Giuseppe in piazza Cairoli, si è svelato a soci e lettori il numero 53 di Astigiani, la rivista di storia e storie di Monferrato, Langhe e Roero. Una parte del pubblico aveva partecipato poco prima alla visita guidata nel sorprendente e, ai più, sconosciuto spazio museale dedicato a San Giuseppe Marello. Il Santuario, costruito nel 1931, ha ospitato la presentazione. Il superiore provinciale degli Oblati di San Giuseppe, padre Fiorenzo Cavallaro, ha accolto il pubblico che ha gremito la chiesa, ringraziando per il contributo culturale portato avanti dalla rivista e ricordando la figura di Giuseppe Marello, «un santo astigiano».
Il direttore Sergio Miravalle ha quindi introdotto il nuovo numero partendo dalla suggestiva copertina, frutto di uno scatto di Giulio Morra, dedicata a Paolo Conte e alla sua mostra “Original”.
La rivista rinnova l’invito al cantautore: “Avvocato, ci disegni ancora il Palio”, ricordando quello da lui realizzato nel 2007.
Passi avanti nel progetto del Bosco degli Astigiani
“Facciamo subito il ponticello per entrare nel futuro parco”
Prima di passare in rassegna gli articoli, l’assessora comunale Loretta Bologna ha aggiornato sul progetto del Bosco degli Astigiani, il grande parco pubblico di 50 mila metri quadrati sulle colline di Viatosto. Il Comune di Asti ha visto finanziato dalla Regione un piano di riforestazione urbana che comprende anche le quinte verdi che isoleranno il Bosco degli Astigiani dalla vicina autostrada, mentre si è ancora in attesa di ottenere il finanziamento per la realizzazione del parco con il bando dell’assessorato all’Ambiente regionale. Miravalle ha confermato l’impegno di Astigiani, garantendo il finanziamento di 30 mila euro in tre anni, con i fondi che derivano dal Bagna Cauda Day. «Una parte di questa cifra può essere utilizzata da subito per realizzare il ponticello pedonale d’ingresso al parco che dalla strada del Fontanino immetterà direttamente sul terreno del Bosco degli Astigiani».
Si è passati poi a sfogliare i contenuti della rivista, con gli interventi di vari autori. Elio Provvedi ha illustrato la ricerca dedicata al quartiere di corso Matteotti: «Quello di Asti è uno dei pochi “villaggi dei ferrovieri” che si è mantenuto pressoché intatto, mentre in altre città come Torino e Milano i quartieri sono stati profondamente trasformati». Santina Cela, una delle vincitrici della borsa di ricerca “Luciano Nattino” 2025, ha raccontato il lavoro sulle radici della sua famiglia di origine albanese: «Sono nata in Albania, ora studio a Torino. Ma la città che considero casa è Asti».
Piercarlo Grimaldi, presidente dell’Associazione Astigiani, è intervenuto sull’articolo dedicato alla simbologia medievale nei capitelli “osceni” d’epoca romanica presenti nella Collegiata di San Secondo, a Cortazzone e a Viatosto, soffermandosi sul significato antropologico delle raffigurazioni più bizzarre e dissacranti: «Il riso suscitato da alcune di queste rappresentazioni era un modo per avvicinare lo spirito alla felicità, cioè a Dio». Gino Anchisi ha invece contestualizzato la figura di Giuseppe Marello, un santo sociale. «San Giuseppe Marello era affascinato dalla causa risorgimentale, come molti altri cattolici che si batterono per l’unità d’Italia, un dato che forse oggi può sorprendere».
Un applauso per i suoi imminenti novant’anni è stato tributato a Michele Maggiora, farmacista e già presidente della Fondazione CR Asti, protagonista dell’intervista “Confesso che ho vissuto”. Maggiora ha ripercorso i suoi anni giovanili e il lungo impegno nel mondo bancario e culturale astigiano; sollecitato da Miravalle sul tema della vendita della Banca di Asti, ha preferito non sbilanciarsi, ribadendo però che l’Istituto rappresenta un patrimonio per la città e per il territorio.
La presentazione ha dato spazio anche alle rubriche. Maria Gabriella Saracco, presidente del Soroptimist Asti, ha introdotto la nuova rubrica “Soffitto di cristallo”, curata dal sodalizio e dedicata a figure femminili note o dimenticate. Per questo numero, l’articolo è dedicato a Emilia Cardona, scrittrice e giornalista originaria di Costigliole d’Asti. Nel corso dell’incontro sono stati ricordati anche gli altri temi del numero 53: l’analisi sul declino demografico dell’Astigiano, la storia degli accorpamenti comunali di Asti del 1929, scritta da Agnese Argenta, il ricco portfolio fotografico dedicato al Bagna Cauda Day.
Sono stati anche premiati i dieci temi vincitori della terza edizione delle Borse di ricerca “Luciano Nattino”. L’iniziativa di Astigiani, intitolata all’ex presidente dell’Associazione, è in collaborazione con la Casa degli Alfieri e Archivio Teatralità Polare con il supporto delle aziende vinicole Bava di Cocconato, Braida di Rocchetta Tanaro, Cascina Castlét di Costigliole, Coppo di Canelli e da Asti Agricoltura-Confagricoltura. Le dieci ricerche selezionate, ai cui autori sono stati assegnati 500 € ciascuno, potranno essere pubblicate sulla rivista Astigiani nel corso del prossimo anno e saranno tutte inserite sul sito Astigiani.it.
I dieci vincitori delle borse di ricerca “Luciano Nattino”
Ecco l’elenco degli autori e dei temi proposti: Patrizia Monzeglio: “Viarigi: il Risorgimento vissuto da un piccolo paese dell’astigiano“; Stefania Militaru (5UA dell’Istituto Augusto Monti): “Arrivano gli americani: come gli aiuti statunitensi hanno contribuito alla ripresa economica del territorio Astigiano“; Guglielmo Gambino: “I ricordi dell’albergo Leon D’Oro di via Cavour ad Asti“; Lorenzo Mazzariello: “Lavorare nell’Asti fascista: la confederazione dei professionisti e degli artisti“; Mattia Marocco: “A suon di tamburello: il Grande Viarigi del ’74“; Roberto Ambrosio: “Morire ad un passo dal sole – breve storia del sacrificio dei Fratelli Olivero, partigiani per un sogno di libertà“; Luisa Vigna: “Il lavoro svolto dal Giudice di Pace Giovanni Battista Pollara del Cantone di Montemagno, dipartimento di Marengo, durante il periodo del Governo Francese“; Alessandro Orame: “L’abate Giulio Cesare dei Conti di Calamandrana: il volto inedito di un gesuita letterato, amante della satira, nel “buon ritiro” del suo feudo di Calamandrana“; Samuele Negro: “C’era una volta a Dusino l’impianto funicolare più antico d’Italia“; Matteo Merlo e Leonardo Amerio (5SC del Liceo Scientifico Vercelli): “Radici e voci di periferia: storia, trasformazioni e memorie del Villaggio San Fedele“.
La presentazione si è conclusa con un momento conviviale di auguri natalizi con brindisi e panettone.
Il numero 53 è disponibile in edicola a 8 euro ed è in consegna ai soci abbonati, che possono anche ritirare la propria copia nella sede dell’Associazione Astigiani in via San Martino 2, proprio di fronte a Palazzo Mazzetti, tutti i martedì, giovedì e sabato pomeriggio dalle 16.30 alle 19. Le informazioni per abbonarsi o rinnovare la sottoscrizione sono consultabili sul sito www.astigiani.it/abbonamenti.