Villafranca: Comune e scuola vigilano sulla “droga della risata”
Il Comune di Villafranca accende l’attenzione sulla “droga della risata” dopo il ritrovamento, sul territorio, di numerose bombolette di gas esilarante, palloncini con i quali viene inalato, e una bottiglia di vodka per potenziarne gli effetti.
“Sostanze – sottolinea il sindaco Anna Macchia – di per sé non illegali, che si possono comprare online o al supermercato, ma dannose per l’utilizzo che se ne fa. Ne fanno uso soprattutto gli adolescenti e i giovani. Comune e Direzione scolastica dell’Istituto Comprensivo si sono poste subito responsabilmente il problema e hanno chiesto agli specialisti dell’Asl AT di venire a informare i genitori della classe quinta della primaria e di tutte le classi della secondaria di primo grado. Essere coscienti di ciò che accade tra noi non è solo un dovere delle istituzioni, della scuola e delle forze dell’ordine, ma di ogni singola famiglia per creare un’azione comune di prevenzione e allerta. Con la scuola abbiamo considerato una priorità affrontare subito il problema di questa droga da sballo, di cui da tempo si parla a livello nazionale”.
“Un fenomeno riscontrabile adesso anche in una realtà come Villafranca che risente dell’influsso di Asti e Torino – le parole della dirigente scolastica Silvia Sinceri – Dopo la segnalazione del Comune, ci siamo chiesti cosa fare, come possiamo intervenire come educatori e genitori”.
L’incontro con i genitori, a cui hanno preso parte anche numerosi docenti e il sindaco di Montafia Giovanni Marchese (paese che fa parte della Direzione scolastica di Villafranca), si è svolto ieri sera nel plesso di piazza Goria. Il sindaco, affiancato dalla dirigente scolastica Sinceri e dal vicecomandante della Polizia locale Marcello Tedesco, ha indicato che le bombolette di protossido di azoto sono state trovate dal personale del Comune, in più momenti, in quattro aree centrali e periferiche del paese: al Parco Valentino, dove giocano i bambini, nei pressi della chiesetta di regione San Rocco, tra le case, alla stazione ferroviaria, in un campo ai confini con Cantarana. Una quinta bomboletta è stata recuperata, su segnalazione di un’insegnante, sulle scale vicino alle scuole.
A informare la platea è intervenuto il personale dell’Asl AT: Fabrizio Maccario, Simonetta Giunipero (SerD, Servizio Dipendenze) e Lorenza Alessia Ferrara (Promozione della Salute). Maccario, educatore professionale, ha articolato un lungo intervento (“Sostanze ricreative, generazioni Z e Alpha: dal gas esilarante ai nuovi psicoattivi, passando dalle solite sostanze. Un’analisi critica per la prevenzione”) e presentato i dati dell’indagine di Espad Italia, attiva da 25 anni, che ha coinvolto 600 mila studenti, tra i 15 e i 19 anni, di seimila scuole.
L’uso del gas esilarante rispetto ad altre sostanze, ha spiegato l’operatore, finora vede un numero ridotto di consumatori, che vi ricorrono per ottenere “una leggera disinibizione e un’euforia breve”, effetti potenziati in caso di utilizzo simultaneo di alcol, il cui acquisto è vietato ai minori. Le conseguenze non vanno sottovalutate: “danni neurologici, cadute, svenimenti, deficit della vitamina B12 e altro”.
Pressante la domanda del pubblico: “Noi genitori cosa possiamo fare?”.
Quesito a cui Maccario ha risposto affrontando il delicato tema delle responsabilità (“scomode”) dei genitori e la necessità di un patto educativo tra famiglie, scuola, Comune, forze dell’ordine, Asl AT, comunità locale. Diversi gli spunti su cui riflettere, mentre l’Asl anche per questo anno scolastico conferma la disponibilità a tenere nelle scuole incontri informativi di approfondimento.
Nella foto: da sinistra i tre operatori Asl, il vicecomandante Tedesco, il sindaco Macchia e la dirigente scolastica Sinceri con alcune bombolette ritrovate