Il Comune di Asti farà da portavoce dei cittadini preoccupati per la sicurezza della centrale idroelettrica che si realizzerà lungo il Tanato, tra i due ponti della Città. E’ questo il mandato che il Consiglio Comunale, con un ordine del giorno approvato all’unanimità, ha dato al Sindaco e alla Giunta. Da tutti gli interventi dei cittadini e della maggior parte dei consiglieri è emerso che non vi è contrarietà all’impianto di produzione elettrica da fonte rinnovabile, ma la volontà di chiarire tutti gli aspetti che i cittadini ad oggi non hanno potuto comprendere e di far si che non venga realizzato un intervento che possa essere pericoloso per la sicurezza, ovvero dannoso per la nostra rete fognaria (si è paventato il rischio che l’innalzamento del livello dell’acqua intercetti uno “scolmatore” mandando “in pressione”, e quindi rendendo inservibile, la fognatura nella parte sud della città) e per l’ecosistema del fiume (si è lamentata una presunta carenza sella struttura che dovrebbe consentire la risalita a monte dei pesci). Poiché i cittadini intervenuti al dibattito hanno richiesto una maggior interlocuzione con la struttura della Provincia (ente competente al rilascio delle autorizzazioni) il consiglio ha deciso che sarà il Comune a farsi portavoce delle richieste degli astigiani, in modo da far si che non vi siano incomprensioni. L’ordine del giorno votato all’unanimità invita infatti la Sindaco e Giunta “a partecipare con propri tecnici al tavolo istituito dall’Amministrazione Provinciale per la fase di predisposizione del progetto esecutivo, facendosi anche portavoce dei cittadini, in merito alle osservazioni, richieste di chiarimento e richieste di garanzie circa la sicurezza dell’impianto (interferenza con il Borbore, etc.) e circa gli impatti sulla rete fognaria e sullo scarico del depuratore, nonché circa le strutture di risalita della fauna ittica”. Il documento invita altresì “a verificare la possibilità di rivisitare a favore dell’amministrazione e della cittadinanza i canoni e le opere di compensazione previste”. Un dubbio è stato particolarmente rimarcato dal comitato, presieduto da Luciano Montanella, già consigliere comunale e provinciale e fondatore del Circolo dei Pescatori del Lungotanaro: il rigurgito che sarà creato dalla diga artificiale intercetterà o meno la foce del Borbore? In caso, affermativo, dicono i cittadini, si rallenterebbe l’immissione in Tanaro del Borbore con creazione di acqua stagnante, terreno fertile per zanzare e insetti, e sedimentazione di detriti che potrebbero alzare l’alveo. In proposito il comitato ha commissionato un rilievo planoaltimetrico per confrontarlo con gli elaborati a dispozione dell’amministrazione provinciale.
Il Comune darà voce ai cittadini preoccupati per la centrale idroelettrica
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