Il commento al Vangelo di domenica 8 giugno (Gv 17,20-26) a cura di Alessandra Piovan
Oggi celebriamo la Pentecoste: la festa dello Spirito Santo, primo dono dato ai discepoli e quindi ad ognuno di noi. La Pentecoste è la festa della comprensione, grazie allo Spirito Santo. Idiscepoli da oggi comprendono gli insegnamenti di Gesù e ricorderanno tutto ciò che lui ha detto, per poterlo annunciare a tutto il mondo, perché lo Spirito sarà dentro ad ognuno di loro.
Lo Spirito rimane, perché è relazione, la relazione tra il Padre e il Figlio che si fa storia in noi e con noi. È il suo modo per amarci: rimanere per scoprire Gesù presente dentro l’esperienza della nostra vita, dentro i fatti della nostra vita quotidiana. Con lo Spirito, tutto diventa reale e nasce l’esigenza di manifestare la sua presenza, il suo Amore, di non tenerlo solo per noi, ma sentiamo la necessità di condividerlo con gli altri.
Il nostro compito è lasciarci guidare da lui che ci insegna cose vere e necessarie per la vita e per la salvezza.
Chiediamo con Fede, nella solennità di oggi, che la nostra vita spirituale venga rinnovata ,che il Suo Amore che abbiamo sperimentato dentro i nostri cuori, possa diventare qualcosa di vero così da poterlo annunciare al nostro vicino.