Sabato 5 luglio alle 17 alla “Casa sul Portone” Montemagno Monferrato sarà inaugurata la mostra “Sergio Omedé. Opere sculture e disegni”.
La mostra è un excursus sull’ultima produzione di Sergio Omedé (artista nato nel 1957 a San Damiano) dal 2015 al 2025. Le opere saranno sculture e disegni dove l’artista indaga attraverso il linguaggio plastico le variegate possibilità espressive ed evolutive della materia.
Omedé, nei suoi raffinati disegni e nelle sue sculture in vetroresina e terracotta, attinge la sua ispirazione dalla metamorfosi, un legame stretto tra gli esseri umani, il mondo animale e vegetale; un mondo metafisico e surreale che dialoga con i grandi maestri del passato e con i ricordi e le radici della sua infanzia restituendoci antiche suggestioni mescolate alle moderne inquietudini dell’uomo contemporaneo.
La mostra è un excursus sull’ultima produzione di Sergio Omedé dal 2015 al 2025.
Le opere saranno sculture e disegni dove l’artista indaga attraverso il linguaggio plastico le variegate possibilità espressive ed evolutive della materia.
Omedé, nei suoi raffinati disegni e nelle sue sculture in vetroresina e terracotta, attinge la sua ispirazione dalla metamorfosi, un legame stretto tra gli esseri umani, il mondo animale e vegetale; un mondo metafisico e surreale che dialoga con i grandi maestri del passato e con i ricordi e le radici della sua infanzia restituendoci antiche suggestioni mescolate alle moderne inquietudini dell’uomo contemporaneo.
“<“Per Sergio l’ironia non è un particolare modo di discorso – scrive Walter Accigliaro, curatore della mostra – che consiste nel dire cose opposte a quelle che si vogliono significare. Semmai si tratta, talvolta, di irridere con evidenza a drammatiche complicanze esistenziali, una sorta di riso amaro che pervade la cosiddetta “commedia umana”. Inoltre per Omedè il teatro dell’assurdo può coincidere con pietose circostanze, così come conapparizioni angustianti. Un bestiario di grandi quadrupedi incerti o di umanoidi deformati, libri di legno aperti da cui fuoriescono vari elementi animali o vegetaliformi, strani idoli inquietanti, particolari anatomici ingranditi a dismisura, figure sezionate od appese ad improbabili strutture ed altri soggetti sono gli interpreti di una narrazione vitalistica quanto angosciante”.
“È quasi un “caravanserraglio” – scrive Accigliaro – in cui si raccolgono e si annotano vicende personali, vissute trepidamente o comunque temute per una loro eventuale effettuazione, evocazioni intime, similitudini, sogni conturbanti”.
L’artista: Sergio Omedé
Sergio Omedé nasce il 5 dicembre del 1957 a San Damiano d’Asti, città che lo influenza nel laboratorio del padre falegname e tramite gli artigiani locali.
Nel 1972 si iscrive all’istituto d’arte di Aqui Terme e poi si trasferirà alla scuola d’arte di Saluzzo dove si avvicinerà alla conoscenza del restauro e dell’arte medioevale.
Il 1974 è un anno di svolta con l’incontro della “Maternità” di Arturo Martini nella Galleria d’Arte Moderna di Torino che lo ispirerà per la forza del suo modellato.
Frequenterà poi l’Accademia Albertina di Torino la scuola di Sandro Cherchi.
Tra gli anni ‘80 e ‘90 del Novecento vivrà un isolamento: non frequenta gli artisti contemporanei, preferisce cogliere la sua ispirazione artistica dai libri, dalla sua intuizione e sensibilità questo è dovuto al suo carattere schivo ma anche da una malattia che lo accompagnerà fino agli anni ’90. Questo è un periodo molto creativo che lo porterà anche a diventare insegnante di arti applicate a Saluzzo dove potrà approfondire maggiormente la scultura figurativa del ‘900.
Nel 1984 espone la sua prima mostra personale a Torino alla galleria la “Cittadella” con testo critico di Renzo Guasco. Nel 1985 espone alla galleria “La Fornace” di Asti, poi nella mostra itinerante “Piemonte anni ‘80” che ha come sedi Torino, Venezia, Firenze e Parigi.
L’incontro con il critico Mario de Micheli lo porterà alla Biennale di scultura di Asti e alla Biennale internazionale del Bronzetto di Padova nel 1995.
Nel 1994 partecipa ad “Artissima” con una scultura e un grande disegno nello spazio di Nicola Loi dello “Studio Copernico” di Milano.
Nel 1997 partecipa al 37° Premio Suzzara e nel 2000 è tra gli artisti della rassegna “Corpo libero” a Castell’Arquato.
Negli anni 2000 ha tre importanti commissioni: la commissione per la cantina di Angelo Gaja “Ca’ Marcanda” di Castagneto Carducci; nel 2004 la scultura “l’Emigrante” per il comune di Savigliano in occasione del gemellaggio con la città argentina di Villa Maria e nel 2006 si inaugura ad Asti il monumento “De Historia” per il Comune di Asti in collaborazione con l’architetto Giovanni Bo.
Nel 2018, viene commissionato dal Parco Paleontologico astigiano la realizzazione di installazioni/cornici da inserire nel paesaggio astigiano per valorizzare gli scorci nel territorio dell’antico mare padano.
Nel 2020 la Fondazione Peano di Cuneo lo invita ad allestire una personale “Om. Anatomia del pensiero barocco” a cura di Ivana Mulatero.
Orari
La mostra sarà aperta fino a domenica 31 agosto con orari: sabato 15-18,30; domenica 10-12,30 e 15-18,30; in settimana su prenotazione: telefonando al 333/3048368 oppure 347/5496644. Info: Fb Mac- Monferrato Arte e Cultura.
Da domenica 25 luglio la mostra avrà una seconda sede al castello di Costigliole con orari: sabato e domenica 10,30-12,30 e 15-19.