Il commento al Vangelo di domenica 7 settembre (Lc 14,25-33) a cura di Giorgio Senacheribbe
Gesù ci chiede di mettere in discussione le fondamenta della nostra vita per poter essere veramente cristiani e lo fa inizialmente in un modo molto deciso, perché può essere scioccante per tutti sentirsi dire che bisogna amare qualcuno più dei propri cari. Ma Gesù non è un “qualcuno a caso” e quindi perché lo fa? Sarà per scoraggiarci e scegliere solo i pochi che hanno davvero il coraggio di lasciare tutto per seguirlo? No, penso più che Lui voglia metterci in guardia dal fatto che non possiamo pensare di seguirlo solo a metà: non è sempre necessario abbandonare del tutto la propria vita, ma bisogna essere convinti davvero della propria fede, che ci guida. Lo fa per assicurarsi che le nostre fondamenta, appunto, siano solide, e non crollino al primo dubbio, alla prima tentazione, rischiando di farci cadere in una crisi che può anche essere difficile da risolvere.
Quindi Gesù ci mette in guardia dalle fondamenta non tanto profonde, instabili, ma ci invita anche a controllare spesso queste fondamenta e non pensare che una volta presa la decisione iniziale di seguirlo, tutto venga in automatico. Ci chiede di tenere sotto controllo le nostre fondamenta in modo molto pratico, come si controlla tutto prima di iniziare un nuovo progetto. Quasi mi sembra che ci chieda di “stuzzicare” la nostra fede con nuovi progetti, nuove sfide, nuove domande, per far si che ogni volta possiamo dare una scossa alle nostra fondamenta e rinforzarle!