Dopo il successo di Gelindo a Castell’Alfero e a Villamiroglio, ancora un’occasione per vedere e ascoltare la storia del pastore che per primo accorre alla capanna di Betlemme che in ogni presepe è raffigurato come la statuina del pastore con l’agnello sulle spalle e l’inseparabile zampogna. Luciano Nattino, regista, è autore della “La Favola di Gelindo” in una struttura teatrale “ a veglia”, ha sapientemente saputo raccontare e portare in scena la storia dell’ingenuo e onesto contadino che si muove anacronisticamente tra le colline delle nostre campagne e i luoghi sacri del racconto evangelico ufficiale, mescolando le umili vicende del quotidiano condite dalla saggezza e simpatia del dialetto piemontese con il solenne mistero della nascita del Redentore. Una favola sempre attuale, torna a rallegrarci per il Natale proprio come il personaggio del Gelindo apostrofato con il ritornello “Gelindo ritorna” per le sue proverbiali entrate ed uscite in scena per smemoratezza ,assicurazioni e raccomandazioni varie. Il sacro insaporito con un pizzico di profano e il tutto condito della lingua Piemontese va in scena a Calosso (AT), sabato 14 dicembre alle 21 nel salone Comunale; a Santo Stefano Belbo (CN), domenica 15 Dicembre alle 20.30 nel Teatro Parrocchiale; a Montegrosso d’Asti, aabato 21 dicembre alle 21 nel Teatro Comunale e domenica 22 dicembre alle 17 a Scurzolengo (AT) nello Spazio d’arte Mago Povero dove Antonio Catalano proporrà il Gelindo Ritorna, nella versione a Veglia di Luciano Nattino con l’interpretazione del gruppo J’Arliquato” e accompagnata dalla Corale della pro loco di Castiglione d’Asti .