“I lavoratori e le lavoratrici del settore sociosanitario assistenziale ed educativo che rappresentiamo, e che prestano servizio nelle strutture ogni giorno con dedizione, per poco più di 1000 euro al mese, sottoposti al ricatto occupazionale nel caso in cui decidano di denunciare le condizioni in cui lavorano dicono basta” Cgil , Cisl e Uil sono compatti nel denunciare quanto è accaduto e sta accadendo nelle Rsa piemontesi. E una rappresentanza di lavoratori urlerà il suo “basta” domani dalle 11.30 alle 14.30 in Piazza Castello a Torino ed anche dalle 10 alle 12 sotto la Prefettura di Asti “Sarà un presidio simbolico” spiega Ferdinando Ferrigno della Uiltucs di Asti “per motivi di contenimento del coronavirus, solo una decina di lavoratori parteciperanno al presidio di Asti. Distanziati e ponendo in atto tutte le misure di contenimento necessarie. Senza coronavirus saremmo venuti in molti di più. Anche se avremmo preferito che non ci fossero state le mancanze, gli errori, la sottovalutazione ed i conseguenti lutti per non venire affatto” I lavoratori sui luoghi di lavoro indosseranno la fascia nera del lutto intorno al braccio per onorare le vittime delle Rsa ed insieme protestare nei confronti di una gestione dell’emergenza che invece di individuare gli errori commessi per provare a salvare delle vite, pensa solo su chi scaricare le colpe.
Paolo Viarengo