La crisi fa scendere di quasi 100mila tonnellate la produzione complessiva dei rifiuti urbani che, rispetto al 2011, segna un -4,7%; una diminuzione che si registra anche per i rifiuti avviati a smaltimento (77mila tonnellate, -7,5%) e per la raccolta differenziata (24mila tonnellate, -2,2%): è quanto emerge dai dati elaborati dell’Osservatorio regionale sui rifiuti, relativi all’anno 2012, presentati il 28 ottobre in Giunta dall’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello. In particolare, la produzione di rifiuti nel 2012 si è attestata a circa 2.030.000 tonnellate; di queste 1.070.000 sono state raccolte in modo differenziato ed avviate ad operazioni di recupero, 960.000 sono state invece portate allo smaltimento. In termini di quantità pro capite, ogni abitante piemontese ha prodotto circa 464,5 kg di rifiuti, di cui 245,1 sono stati raccolti in modo differenziato e 219,4 avviati in discarica. Dati che hanno permesso di raggiungere, con largo anticipo, l’obiettivo che la Giunta si era posta già nel 2010 di ridurre la produzione di rifiuti urbani a 500 kg pro capite l’anno entro il 2015. Una riduzione da imputare alle numerose azioni di prevenzione attivate sul territorio ed alla contrazione dei consumi imposta alle famiglie piemontesi dalla crisi economica. Sebbene il Piemonte non sia ancora riuscito a raggiungere la quota del 60% di raccolta differenziata, così come indicato dalla normativa nazionale, si attesta comunque al quarto posto tra le Regioni più virtuose avendo raggiunto la percentuale del 52,8% (51,4% nel 2011). Su base provinciale, Alessandria ha registrato il 47,47%, Asti il 60,7%, Biella il 51,4%, Cuneo il 50, 9%, Novara il 64,4%, Torino il 50,3%, il VCO il 64% e Vercelli il 62,5%. “Per diverse realtà provinciali i dati confermano un trend positivo ed in continuo miglioramento sul fronte della raccolta differenziata – commenta Ravello – Alcune province hanno già superato l’obiettivo del 60% richiesto dalla norma statale, nelle altre l’impegno e gli sforzi testimoniano comunque dei miglioramenti. Tra tutti, sicuramente significativi sono i dati che provengono da Vercelli, che ha notevolmente incrementato la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato. Diversi sono i punti di forza del Piemonte: la buona sinergia dei sistemi, la raccolta differenziata diffusa e in fase di estensione, un’impiantistica che, seppure da perfezionare, finora ha garantito l’autosufficienza per la gestione dei rifiuti urbani. Ora è fondamentale che le Province, insieme ai Comuni, diano finalmente piena attuazione alla riforma della governance dei rifiuti prevista dalla legge regionale 7/2012, per garantire continuità e miglioramento nei servizi al cittadino. Nonostante il Piemonte mantenga salda l’ambizione di crescere ancora – prosegue l’assessore – le Regioni, per nostra voce, hanno sollecitato il ministro Orlando a rivedere gli obiettivi per la raccolta differenziata, poiché persiste, ancora in molte realtà , un forte contrasto tra i requisiti normativi e l’effettiva pratica di gestione”.
La crisi fa scendere di quasi 100mila tonnellate la produzione complessiva dei rifiuti urbani in Piemonte
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