C’è stato un pezzo di vita piemontese, astigiana, sul red carpet della 79a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un pezzo di terzo settore, 20 anni di esperienza nel mondo della lotta alla tratta, che si traducono in cultura, in cinema. C’è stato Alberto Mossino con PIAM Onlus: perché l’associazione astigiana ha dato il patrocinio a Princess, il film scritto e diretto da Roberto De Paolis, prodotto da Young Films e Indigo Film con Rai Cinema e distribuito in Italia da Lucky Red, presentato nella sezione Orizzonti della Mostra.

Il ruolo di PIAM? Alcune delle protagoniste del film, ragazze nigeriane vere vittime di tratta, Sandra, Kate e Mirabel, arrivano proprio da PIAM, dove il regista ha trascorso un periodo di studio del fenomeno e laboratori con le ragazze, e dove loro erano ospiti in programmi di accoglienza. Da vittime di tratta a vere e proprie attrici. A raccontare, insieme alla protagonista Glory, che il regista ha conosciuto nelle pinete di Ostia dove è ambientato il film, le loro storie. O meglio una narrazione che mescola le loro storie e il punto di vista dell’autore: il risultato è un ritratto autentico, senza fronzoli né paternalismi, del fenomeno della prostituzione nigeriana. Che si concentra non sull’arrivo in Italia e il passato delle ragazze, ma sulla condizione di chi, arrivata da qualche anno e ormai ripagato il debito con gli sfruttatori, non

riesce però a emanciparsi dalla strada. Vivendola con una sorta di rassegnazione, come l’unico mondo possibile, in una società spesso razzista e stigmatizzante.

“Princess è un racconto di formazione – spiega il regista Roberto De Paolis – e per costruirlo avevo bisogno dell’aiuto di un’associazione che mi introducesse al mondo della tratta senza moralismi o ideologie. Comprendendo che per le ragazze sarebbe stata un’opportunità. Non è stato facile trovarla”. Quindi l’incontro con PIAM. E lo sbarco in Piemonte nel 2018 – reduce dal suo film d’esordio Cuori Puri – per il periodo di formazione. All’inizio addirittura “sotto copertura”, come un operatore in visita da altri centri di accoglienza. “Con PIAM e Alberto Mossino mi sono trovato bene da subito – continua De Paolis – lui mi ha aiutato a conoscere e descrivere il fenomeno della tratta in maniera vera, conoscendo davvero le ragazze”. Quindi i laboratori di recitazione, il casting, le tre ragazze selezionate proprio da PIAM. E la sceneggiatura scritta e rivista insieme, passo dopo passo, per mantenerla aderente alla realtà e alla sensibilità delle giovani. Alla fine, un film non scontato. La storia di una ragazza che si guadagna da vivere tra i pini di Ostia e le strade adiacenti: finché un giorno litiga con le amiche con cui condivide la strada e incontra un uomo che sembra volerla aiutare. Ma è soltanto da sola che Princess potrà salvarsi.

“Siamo felici di questa esperienza – dice Alberto Mossino – Simbolo che non siamo solo operatori del sociale, ma andiamo oltre, facciamo cultura. Abbiamo portato sul red carpet di Venezia Asti e la nostra esperienza, quella di PIAM, che ha appena festeggiato i 20 anni di attività e ha saputo negli anni farsi punto di riferimento in Piemonte e in Italia nel campo dell’antitratta”. Ma soprattutto, continua, “siamo felici per le ragazze: questa opportunità ha dimostrato loro che può esserci un futuro diverso. Oggi sono donne emancipate, lavorano in diverse città, hanno figli. E questa bella esperienza non è finita: ho chiesto ai produttori del film di inviare il loro curriculum alla Torino Film Commission, perché siano prese in considerazione per altri piccoli ruoli, come attrici o comparse. E hanno già ricevuto qualche chiamata. È il nostro modo di lavorare: ci impegnano per dare gli strumenti culturali e professionali alle ragazze perché possano “navigare” da sole una volta uscite dai progetti di accoglienza”.

“Ho capito che una delle più grandi difficoltà per queste donne – conclude il regista De Paolis – è proprio incontrare persone e associazioni che riescano a conquistare la loro fiducia. Realtà come PIAM. È diffile, ma è l’unica strada possibile per ritrovare la speranza, ottenere i documenti e cambiare vita”.