L’ARTE DI VINCERE
Regia: Bennett Miller
Interpreti: Brad Pitt, Jonah Hill, Robin Wright, Philip Seymour Hoffman
Ispirato a una storia vera e diretto dal sapiente regista di “Truman Capote”, “L’arte di vincere” mette in campo le difficoltà economiche di una famosa squadra di baseball e le rivoluzionarie strategie adottate per arginarle. Gli Oakland Athletics non dispongono di un grande budget e dopo una serie di pesanti sconfitte, non ultima quella contro i New York Yankees, i suoi migliori giocatori decidono di abbandonare e accettare le generose offerte di altri team. A questo punto il coach Billy Beane tenta il tutto per tutto pur di non perdere il posto di lavoro e deludere le aspettative della sua figlioletta, perciò affida le sorti della squadra ai metodi statistici di un giovane matematico di Yale, il paffuto e impacciato Peter Brand. Il ragazzo dimostrerà a tutti che non sempre il talento di un giocatore corrisponde al suo costo e che il successo di una squadra può contare più sulla passione di chi la compone che sul denaro di cui si dispone. La metafora sportiva è funzionale a un discorso più ampio che vede la collettività vincere sull’individualismo e il desiderio di riscatto trasformarsi nella molla verso la realizzazione dei propri sogni. Bravi, intensi e complici i due protagonisti, Brad Pitt e Jonah Hill.
LA SORGENTE DELL’AMORE
Regia: Radu Mihaileanu
Interpreti: Leïla Bekhti, Hafsia Herzi, Biyouna, Sabrina Ouazani, Saleh Bakri
Il regista rumeno naturalizzato francese, già autore di capolavori come “Train de vie” e “Il concerto”torna sul grande schermo con una storia sui rapporti tra uomo e donna nel mondo islamico. La vicenda si svolge in un piccolo villaggio del Nord Africa. Ogni giorno le donne devono affrontare un sentiero roccioso per andare a prendere l’acqua alla sorgente, ma la fatica del percorso è spesso causa di incidenti e aborti spontanei. Da sempre gli uomini stanno a guardare e nessuno si è mai offerto di sostituire la propria moglie in questa mansione e tantomeno di investire nella costruzione di un acquedotto. Per dire basta a questa situazione insostenibile, la giovane sposa Leila decide di indire un insolito sciopero dell’amore, andando contro ogni tabù e attirando su di sé l’ostilità delle persone più conservatrici del villaggio. Una lotta per l’uguaglianza tra i sessi che, al di là di divertiti e smaliziati presupposti, è combattuta con coraggio e contro ogni pregiudizio perché, come recita una battuta del film, “tante formiche possono spostare un elefante”.
QUASI AMICI
Regia: Olivier Nakache e Eric Toledano
Interpreti: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot
Bando ai pietismi e al perbenismo e largo all’ironia più sfrontata e dilagante. “Quasi amici”, scritto e diretto da due giovani registi francesi, è una commedia fuori dal comune che prende le mosse da una situazione drammatica per trasformarsi con assoluta spontaneità e senza alcuna magniloquenza in un inno alla vita. Philippe è un ricco paraplegico, immobilizzato dal collo in giù, che sceglie come badante il candidato più improbabile, Driss un ex carcerato dai modi spicci e privi di ogni riguardo. Philippe non vuole essere commiserato e l’atteggiamento diretto e politicamente scorretto di Driss fanno proprio al caso suo. Opposti per estrazione sociale e stili di vita, i due diventeranno grandi amici grazie all’esuberante vitalità dell’improvvisato assistente, capace di contagiare tutti con la sua allegria e di restituire speranza attraverso la sua personalissima e pragmatica visione del mondo.