E’ stata emessa dal sindaco di Asti Fabrizio Brignolo un’ordinanza che vieta l’esercizio della prostituzione in strada in tutto il territorio comunale. L’ordinanza colpisce anche i clienti, in quanto vieta anche la “contrattazione” delle prestazioni. Per i contravventori è prevista l’ordinaria sanzione che la legge contempla per la violazione di tutte le ordinanze “contingibili e urgenti” che i sindaci possono emettere per ragioni di sicurezza, igiene, decoro: una sanzione amministrativa da 25,00 a 500,00 euro. “Il provvedimento –  si legge nella motivazione dell’ordinanza – è finalizzato a fornire alle forze dell’ordine lo strumento per contrastare l’attività che oggi viene praticata soprattutto agli ingressi in città”. “Non ci illudiamo certo di cancellare il mestiere più antico del mondo – spiega il sindaco Fabrizio Brignolo – ma dobbiamo comunque dotarci di uno strumento che consenta alle forze dell’ordine di intervenire, anche per evitare che l’attività sia svolta in zone sempre più vicine al centro città, nei pressi delle abitazioni private, con conseguente danno non solo per il decoro ma anche per l’igiene, giacché spesso vengono lasciati rifiuti che possono essere anche dannosi”. In assenza di questa ordinanza nulla potevano fare gli agenti di polizia: l’ esercizio della prostituzione di per sé è legittimo e il precedente provvedimento di divieto, risalente all’anno 2009, non era più applicabile, perché una sentenza della Corte Costituzionale del 2011 ha dichiarato che i sindaci possono emettere solo ordinanze che abbiano una durata strettamente predeterminata. In questo caso l’ordinanza ha durata fino a ottobre, con riserva di valutarne gli effetti ed eventualmente adottare provvedimenti ulteriori. Una prospettiva di riscatto sociale. “Questo strumento è anche indispensabile per avere la possibilità giuridica di intervenire, anche al fine di promuoverne il riscatto e l’abbandono dell’ attività, con appositi processi di reintegrazione sociale” spiega il sindaco Brignolo. “Nella nostra città da anni abbiamo un’efficace attività di contrasto alla tratta, con programmi di recupero e reintegrazione delle donne che si riescono a strappare ala prostituzione: poter governare in qualche modo il fenomeno è indispensabile anche al fine di poter attuare questi progetti che hanno dato ottimi risultati”. Ventotto ragazze. Nei giorni scorsi la Polizia Municipale, insieme agli operatori sociali impegnati nel progetto, hanno effettuato un nuovo “censimento” dell’esercizio della prostituzione di strada, identificando ventotto ragazze “attive” sulle strade comunali (16 originarie dell’est Europa e 12 africane) distribuite su quasi tutte le principali vie d’ingresso in città: corso Alessandria, corso Casale, corso Pietro Chiesa, corso Savona, via Cuneo, corso Don Minzoni, zona Cimitero, corso Torino.