exmutuaoccupataAssemblea pubblica giovedì sera per dire no alla vendita degli edifici Asl. Il coordinamento Asti Est ha indetto un incontro aperto a tutti gli astigiani per affrontare diversi temi caldi fra cui le grandi opere come la Porta del Monferrato e l’Agri-Village. “La città è di chi la abita. L’affermazione sembra ovvia ma a ben vedere non lo è per nulla. Tutte le funzioni del vivere in città (abitare, lavorare, studiare, muoversi, divertirsi, cura…rsi, socializzare) seguono principi d’ordine e priorità dettati solo in parte dalla comunità cittadina. Sembrano disporsi in modo disordinato o per accumulo, sembrano ubbidire alle regole del PRG, oppure, all’incontrario, di variante in variante, sembrano ubbidire ad altre regole. Quel che accade non si rivela ad uno sguardo superficiale. Per essere compreso esigeun briciolo di analisi. Diciamo che negli ultimi decenni, il dritto dell’ente pubblico di far valere l’interesse della comunità cittadina ha ceduto il passo al diritto privato, quello esercitato dal “partito del mattone”; quell’insieme di finanza, possidenza, imprenditoria, corporazioni professionali e assessorati consenzienti, che ha fatto piombare sulla città progetti pensati e gestiti altrove, vocazioni che nulla hanno a che fare con quelle del territorio circostante – scrivono -. Queste “mani sulla città” non appartengono ai cittadini. I risultati si vedono: un piano regolatore sovradimensionato; una attività immobiliare speculativa che ha disseminato la città di edifici dismessi e abbandonati e dimigliaia di alloggi sfitti; una offerta di case popolari residuale, nessuna attenzione per quelle funzioni che tutelano il legame sociale della comunità, il trasporto pubblico, il piccolo commercio, l’artigianato; nessuna attenzione per tutto ciò che può considerarsi “bene comune”, la qualità dell’aria e dell’acqua, il paesaggio urbano ed extraurbano, le compatibilità ambientali. E adesso la crisi e le politiche dell’austerità affacciano i segni urbani della disuguaglianza, il centro per gli arricchiti, le periferie per gli impoveriti, con tutti le reazioni securitarie che ne conseguono. E’ venuto il tempo di allontanare dalla città queste mani capaci solo di possesso. La città deve essere di chi la abita”. L’assemblea pubblica è stata indetta per le 21 nell’ex mutua di via Orfanotrofio.